Il contributo propone una riflessione sull’evoluzione tecnica delle cupole in Italia, a seguito dell’introduzione dello scheletro metallico. A partire dall’Ottocento l’aspetto tradizionale di questo particolare elemento di copertura muta infatti, a favore di nuovi caratteri distintivi che declinano i temi della trasparenza e della leggerezza, come evidente in alcune realizzazioni tra cui i teatri palermitani Massimo e Politeama e le gallerie Vittorio Emanuele II e Umberto I, rispettivamente a Milano e Napoli. Se la cupola metallica ottocentesca ricorre alla ghisa e, solo per alcuni elementi, al ferro, reiterando schemi statici della tradizione, la volontà di sfruttare le proprietà dell’acciaio, apre nel secondo Novecento all’introduzione di sistemi resistenti di nuova concezione e avvia una sperimentazione tecnologica che approda ad esperienze significative, - quali il Palasport di Genova, la Bolla sul Lingotto di Torino e la Biosfera sul porto genovese - punto di svolta che apre a nuove sfide raccolte dalle cupole del terzo millennio, improntate alla ricerca di una complessità morfologica esasperata e di una flessibilità tecnologica, perseguita mediante le potenzialità dei sistemi di produzione contemporanei.

Declinazione della leggerezza dalla tradizione alla contemporaneità: le cupole a struttura metallica in Italia

MORGANTI, RENATO TEOFILO GIUSEPPE;TOSONE, ALESSANDRA;Donato, Danilo Di
;
ABITA, MATTEO
2016-01-01

Abstract

Il contributo propone una riflessione sull’evoluzione tecnica delle cupole in Italia, a seguito dell’introduzione dello scheletro metallico. A partire dall’Ottocento l’aspetto tradizionale di questo particolare elemento di copertura muta infatti, a favore di nuovi caratteri distintivi che declinano i temi della trasparenza e della leggerezza, come evidente in alcune realizzazioni tra cui i teatri palermitani Massimo e Politeama e le gallerie Vittorio Emanuele II e Umberto I, rispettivamente a Milano e Napoli. Se la cupola metallica ottocentesca ricorre alla ghisa e, solo per alcuni elementi, al ferro, reiterando schemi statici della tradizione, la volontà di sfruttare le proprietà dell’acciaio, apre nel secondo Novecento all’introduzione di sistemi resistenti di nuova concezione e avvia una sperimentazione tecnologica che approda ad esperienze significative, - quali il Palasport di Genova, la Bolla sul Lingotto di Torino e la Biosfera sul porto genovese - punto di svolta che apre a nuove sfide raccolte dalle cupole del terzo millennio, improntate alla ricerca di una complessità morfologica esasperata e di una flessibilità tecnologica, perseguita mediante le potenzialità dei sistemi di produzione contemporanei.
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