Il mito dell'efficienza ha pervaso ormai tutti gli aspetti della vita degli individui, Alessandro Vaccarelli dei processi sociali e, dunque, dei processi formativi. Tutto deve "funzionare": deve funzionare il soggetto educativo quando apprende, quando gioca, quando socializza; deve funzionare il soggetto educativo visto questa volta nel ruolo di guida, maestro, insegnante, genitore, educatore. Dietro le quinte, spesso, un'idea di bene del bambino orientata dal mercato, diventato il grande imprenditore educativo, che costruisce i desideri, detta all'immaginario le norme. In questo scenario il colpo di scena, il mutamento di rotta, la catastrofe nella sua accezione legata all'etimo della parola, ci aiutano spesso a ritrovare il senso, i nessi, il valore essenziale dell'essenzialità delle cose. Ripensare l'educazione dal punto di vista della resilienza, intesa come complesso di capacità che hanno il sapore di vita e di saperi carichi di esistenza, significa avvicinarsi ad una riflessione pedagogica che invita, ancora una volta, alla "sosta", al discernimento, alla responsabilità della scelta, alla significazione dell'agire nella relazione formativa, alla riscoperta dei luoghi, dei soggetti, dei tempi dell'educazione. L'attenzione pedagogica alla resilienza ci aiuta ad affrontare le situazioni, ordinarie e straordinarie, in cui siamo chiamati, come educatori, a supportare l'infanzia, le infanzie, l'adolescenza, le adolescenze, nei loro mai lineari percorsi di crescita; ma potrà fertilizzare anche tutte quelle educazioni che permettono di lavorare sulla prevenzione delle discriminazioni, legate alla provenienza sociale e culturale, al genere, alla condizione psicofisica, all'orientamento sessuale, alla famiglia di provenienza. Vista nell'ottica della prevenzione e dell'educazione al rischio, l'educazione alla resilienza ricongiunge alla vita reale, esplora le risorse, ascolta i soggetti, promuove la creatività, combatte i determinismi. E, quando si fa anche educazione alla resistenza, aiuta a riconciliarci con le tracce utopiche della pedagogia.

Le prove della vita. Promuovere la resilienza nella relazione educativa

VACCARELLI, ALESSANDRO
2016-01-01

Abstract

Il mito dell'efficienza ha pervaso ormai tutti gli aspetti della vita degli individui, Alessandro Vaccarelli dei processi sociali e, dunque, dei processi formativi. Tutto deve "funzionare": deve funzionare il soggetto educativo quando apprende, quando gioca, quando socializza; deve funzionare il soggetto educativo visto questa volta nel ruolo di guida, maestro, insegnante, genitore, educatore. Dietro le quinte, spesso, un'idea di bene del bambino orientata dal mercato, diventato il grande imprenditore educativo, che costruisce i desideri, detta all'immaginario le norme. In questo scenario il colpo di scena, il mutamento di rotta, la catastrofe nella sua accezione legata all'etimo della parola, ci aiutano spesso a ritrovare il senso, i nessi, il valore essenziale dell'essenzialità delle cose. Ripensare l'educazione dal punto di vista della resilienza, intesa come complesso di capacità che hanno il sapore di vita e di saperi carichi di esistenza, significa avvicinarsi ad una riflessione pedagogica che invita, ancora una volta, alla "sosta", al discernimento, alla responsabilità della scelta, alla significazione dell'agire nella relazione formativa, alla riscoperta dei luoghi, dei soggetti, dei tempi dell'educazione. L'attenzione pedagogica alla resilienza ci aiuta ad affrontare le situazioni, ordinarie e straordinarie, in cui siamo chiamati, come educatori, a supportare l'infanzia, le infanzie, l'adolescenza, le adolescenze, nei loro mai lineari percorsi di crescita; ma potrà fertilizzare anche tutte quelle educazioni che permettono di lavorare sulla prevenzione delle discriminazioni, legate alla provenienza sociale e culturale, al genere, alla condizione psicofisica, all'orientamento sessuale, alla famiglia di provenienza. Vista nell'ottica della prevenzione e dell'educazione al rischio, l'educazione alla resilienza ricongiunge alla vita reale, esplora le risorse, ascolta i soggetti, promuove la creatività, combatte i determinismi. E, quando si fa anche educazione alla resistenza, aiuta a riconciliarci con le tracce utopiche della pedagogia.
2016
9788891740922
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