The opportunity which was granted by the Commissioner for Reconstruction at several Italian universities - Genoa, Catania, Pescara and L'Aquila - allowed the start-up of an experimental project for the restoration of a 18th-century baroque mansion in L'Aquila. In particular, the University of L'Aquila was charged with the reuse of the building starting from a prediction of future uses which were only partially defined. The research of a good balance between unpredictable conditions of use for the ancient building and the necessary respect of historic peculiarities, addressed the design choices towards an adaptive reuse, looking for optimal and low impact features for transformative interventions. To this end, the project foresaw the introduction of new stairs, lifts and service blocks in order to allow original and multiple modes of space use. For the new inserted objects, which had to be lightweight, easy to install and reversible, the most suitable material was corten steel, which can guarantee not only undeniable structural capabilities but also high conformational and configuration potentials of spaces, so as to establish a dialectical contrast between the ancient and the new.

Un’occasione concessa dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione a più università italiane - Genova, Catania, Pescara e L’Aquila – ha permesso di avviare una sperimentazione di progetto per il restauro di una dimora barocca aquilana del XVIII secolo, palazzo Ardinghelli. In particolare, l’Università dell’Aquila è stata incaricata del progetto di riuso dell’intero complesso a partire da un quadro esigenziale solo in parte definito dalla committenza. La necessità di cercare un possibile equilibrio tra future e non prevedibili destinazioni d’uso per l’edificio e il doveroso rispetto del manufatto storico, ha indirizzato le scelte progettuali verso un riuso”adattivo”, declinato in termini di ottimalità e di basso impatto degli interventi trasformativi. A tal fine il progetto ha pre - visto l’inserimento di nuovi sistemi di risalite e blocchi servizi, tali da garantire nuove e molteplici modalità d’uso degli spazi. Per i nuovi inserti che dovevano essere ad un tempo, leggeri, facili da installare e reversibili, il materiale ritenuto più adeguato è stato l’acciaio corten, che può garantire non solo indiscutibili capacità strutturali ma anche un elevato potenziale conformativo e configurativo degli spazi, tale da favorire una dialettica contrapposizione tra l’antico ed il nuovo

Steel Inside, La costruzione metallica nel progetto di riuso di Palazzo Ardinghell

R. Morganti;A. Tosone;D. Di Donato;M. Abita
2017-01-01

Abstract

The opportunity which was granted by the Commissioner for Reconstruction at several Italian universities - Genoa, Catania, Pescara and L'Aquila - allowed the start-up of an experimental project for the restoration of a 18th-century baroque mansion in L'Aquila. In particular, the University of L'Aquila was charged with the reuse of the building starting from a prediction of future uses which were only partially defined. The research of a good balance between unpredictable conditions of use for the ancient building and the necessary respect of historic peculiarities, addressed the design choices towards an adaptive reuse, looking for optimal and low impact features for transformative interventions. To this end, the project foresaw the introduction of new stairs, lifts and service blocks in order to allow original and multiple modes of space use. For the new inserted objects, which had to be lightweight, easy to install and reversible, the most suitable material was corten steel, which can guarantee not only undeniable structural capabilities but also high conformational and configuration potentials of spaces, so as to establish a dialectical contrast between the ancient and the new.
2017
9788885522008
Un’occasione concessa dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione a più università italiane - Genova, Catania, Pescara e L’Aquila – ha permesso di avviare una sperimentazione di progetto per il restauro di una dimora barocca aquilana del XVIII secolo, palazzo Ardinghelli. In particolare, l’Università dell’Aquila è stata incaricata del progetto di riuso dell’intero complesso a partire da un quadro esigenziale solo in parte definito dalla committenza. La necessità di cercare un possibile equilibrio tra future e non prevedibili destinazioni d’uso per l’edificio e il doveroso rispetto del manufatto storico, ha indirizzato le scelte progettuali verso un riuso”adattivo”, declinato in termini di ottimalità e di basso impatto degli interventi trasformativi. A tal fine il progetto ha pre - visto l’inserimento di nuovi sistemi di risalite e blocchi servizi, tali da garantire nuove e molteplici modalità d’uso degli spazi. Per i nuovi inserti che dovevano essere ad un tempo, leggeri, facili da installare e reversibili, il materiale ritenuto più adeguato è stato l’acciaio corten, che può garantire non solo indiscutibili capacità strutturali ma anche un elevato potenziale conformativo e configurativo degli spazi, tale da favorire una dialettica contrapposizione tra l’antico ed il nuovo
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