INTRODUZIONE: Surveys della Commissione Europea rilevano che i pesticidi sono la preoccupazione più importante in ambito di sicurezza alimentare per i cittadini dei Paesi EU. Inoltre, essi sono stati classificati tra i principali problemi da parte di diversi stakeholders coinvolti nella produzione primaria. L’EFSA ha identificato i pesticidi come una delle più rilevanti aree tematiche per la comunicazione del rischio e ha previsto la partecipazione sempre maggiore degli stakeholders nel processo di rilevazione del rischio. MATERIALI E METODI: Su un campione di 55 operatori di aziende agricole dell’Alto Salento, Regione Puglia, è stato condotto uno studio osservazionale a disegno trasversale. I due terzi degli intervistati (tutti maschi, età media 61.1 ± 12.0 anni) svolgono l’attività per professione, la restante nel tempo libero. Il questionario, ideato ex novo sulla base di esempi internazionali e nazionali, è strutturato in 4 sezioni e 32 domande, alcune in forma di scale Likert. RISULTATI: Il 90% circa ha maneggiato nella propria vita fitofarmaci (tra questi circa il 20% non indossa sempre DPI) e soltanto un terzo di essi è in possesso del certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di prodotti fitosanitari. Più di tre quarti del campione dichiara comportamenti corretti nell’acquisto e lettura delle etichette, nel deposito in Azienda, nella preparazione delle sostanze, applicazione, smaltimento degli eccessi. Poco più del 30% degli utilizzatori dichiara di avere avuto dei problemi di salute riconducibili a questa pratica, tutti di tipo acuto e di non grave entità. Il livello di informazione appare elevato, tuttavia, si rilevano bassi livelli nelle variabili attitudinali, cioè nelle opinioni circa la necessità dell’uso di fitofarmaci, nella percezione del rischio per la salute pubblica attribuibile ai residui presenti sugli alimenti e nella fiducia nel sistema di monitoraggio istituzionale. CONCLUSIONI: Nonostante alcuni limiti (dimensione e modalità di arruolamento del campione) lo studio ha reso disponibile uno strumento di rilevazione dei bisogni formativi degli operatori agricoli, basato sulla letteratura, utile per interventi di promozione della salute pubblica finalizzati a migliorare la loro compliance ai sistemi di monitoraggio e alle buone pratiche nell’uso dei pesticidi.

Conoscenze, esperienze e attitudini sull’uso di fitofarmaci in agricoltura. Indagine conoscitiva in un campione di operatori dell’Alto Salento.

Scatigna Maria
;
Giuliani Anna Rita;CAPODACQUA, ALBERTO;Fabiani Leila
2017-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: Surveys della Commissione Europea rilevano che i pesticidi sono la preoccupazione più importante in ambito di sicurezza alimentare per i cittadini dei Paesi EU. Inoltre, essi sono stati classificati tra i principali problemi da parte di diversi stakeholders coinvolti nella produzione primaria. L’EFSA ha identificato i pesticidi come una delle più rilevanti aree tematiche per la comunicazione del rischio e ha previsto la partecipazione sempre maggiore degli stakeholders nel processo di rilevazione del rischio. MATERIALI E METODI: Su un campione di 55 operatori di aziende agricole dell’Alto Salento, Regione Puglia, è stato condotto uno studio osservazionale a disegno trasversale. I due terzi degli intervistati (tutti maschi, età media 61.1 ± 12.0 anni) svolgono l’attività per professione, la restante nel tempo libero. Il questionario, ideato ex novo sulla base di esempi internazionali e nazionali, è strutturato in 4 sezioni e 32 domande, alcune in forma di scale Likert. RISULTATI: Il 90% circa ha maneggiato nella propria vita fitofarmaci (tra questi circa il 20% non indossa sempre DPI) e soltanto un terzo di essi è in possesso del certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di prodotti fitosanitari. Più di tre quarti del campione dichiara comportamenti corretti nell’acquisto e lettura delle etichette, nel deposito in Azienda, nella preparazione delle sostanze, applicazione, smaltimento degli eccessi. Poco più del 30% degli utilizzatori dichiara di avere avuto dei problemi di salute riconducibili a questa pratica, tutti di tipo acuto e di non grave entità. Il livello di informazione appare elevato, tuttavia, si rilevano bassi livelli nelle variabili attitudinali, cioè nelle opinioni circa la necessità dell’uso di fitofarmaci, nella percezione del rischio per la salute pubblica attribuibile ai residui presenti sugli alimenti e nella fiducia nel sistema di monitoraggio istituzionale. CONCLUSIONI: Nonostante alcuni limiti (dimensione e modalità di arruolamento del campione) lo studio ha reso disponibile uno strumento di rilevazione dei bisogni formativi degli operatori agricoli, basato sulla letteratura, utile per interventi di promozione della salute pubblica finalizzati a migliorare la loro compliance ai sistemi di monitoraggio e alle buone pratiche nell’uso dei pesticidi.
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