E’ stata esaminata con analisi densitometrica TC la risposta adattativi del condilo mandibolare in casi di dislocazioni anteriori non riducibili del menisco documentate con RM, seguendo un protocollo standardizzato di studio messo a punto dagli AA ed utilizzato nella diagnostica della patologia disfunzionale dell’ATM. E’ stato riscontrato: a) Un aumento significativo della densità ossea corticale, particolarmente spiccato nei quadranti antero-superiori e laterali della superficie articolare del condilo. b) “Corticalizzazione della spongiosa”, ossia un aumento di spessore della corticale a spese della componente midollare del condilo. c) Aumento costante della densità della spongiosa con indici di maggior valore corrispondenti alle zone corticali iperdense ed a maggior spessore. d) Alterazioni della densità ossea in corrispondenza della fossetta pterigoidea del condilo, che dà inserzione al capo inferiore del m. pterigoideo esterno. Tali modificazioni densitometricostrutturali sono rilevabili anche nei casi in cui la comparsa dei disturbi articolari sia relativamente recente. Dallo studio emerge la possibilità di valutare il grado di risentimento della compagine ossea condilare nei singoli quadri di patologia articolare caratterizzati da lussazione anteriore non riducibile del menisco e di avere indicazioni sul trattamento specifico più adeguato da adottare, ivi compreso quello chirurgico di discectomia.

Modificazioni strutturali del condilo mandibolare nelle lussazioni anteriori non riducibili del menisco

CUTILLI, Tommaso;
1993-01-01

Abstract

E’ stata esaminata con analisi densitometrica TC la risposta adattativi del condilo mandibolare in casi di dislocazioni anteriori non riducibili del menisco documentate con RM, seguendo un protocollo standardizzato di studio messo a punto dagli AA ed utilizzato nella diagnostica della patologia disfunzionale dell’ATM. E’ stato riscontrato: a) Un aumento significativo della densità ossea corticale, particolarmente spiccato nei quadranti antero-superiori e laterali della superficie articolare del condilo. b) “Corticalizzazione della spongiosa”, ossia un aumento di spessore della corticale a spese della componente midollare del condilo. c) Aumento costante della densità della spongiosa con indici di maggior valore corrispondenti alle zone corticali iperdense ed a maggior spessore. d) Alterazioni della densità ossea in corrispondenza della fossetta pterigoidea del condilo, che dà inserzione al capo inferiore del m. pterigoideo esterno. Tali modificazioni densitometricostrutturali sono rilevabili anche nei casi in cui la comparsa dei disturbi articolari sia relativamente recente. Dallo studio emerge la possibilità di valutare il grado di risentimento della compagine ossea condilare nei singoli quadri di patologia articolare caratterizzati da lussazione anteriore non riducibile del menisco e di avere indicazioni sul trattamento specifico più adeguato da adottare, ivi compreso quello chirurgico di discectomia.
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