La conservazione del patrimonio culturale e la volontà di mantenerlo in uso determinano la necessità di attualizzarne le modalità di fruizione e allo stesso tempo di ottimizzarne le prestazioni ambientali, sia in termini di consumo di energia che di comfort abitativo. Il bilanciamento di esigenze apparentemente divergenti richiede lo sviluppo di modalità progettuali e di intervento complesse, che se da un lato pongono in via prioritaria le necessità di tutela del bene, dall’altro devono provvedere ad un avanzamento tecnologico adeguato alle esigenze dell’utenza contemporanea. Il progetto di restauro, dovendo altresì garantire la compatibilità degli interventi ed un basso impatto materiale sul bene, può trovare nelle tecnologie dell’architettura tessile soluzioni con un alto grado di reversibilità, trasformabilità ed adattabilità alle preesistenze. Le membrane strutturali, grazie alle proprietà ottiche di cui sono dotate, possono assolvere alla funzione di filtro alla radiazione solare con lo scopo di schermare e proteggere il costruito storico ottenendo, in funzione dello strato di finitura spalmato sul tessile, il livello di illuminamento naturale desiderato. In questa ricerca viene presentata l’opportunità di utilizzare i tessili tecnici nell’architettura storica, valutandone la compatibilità con la preesistenza. Tale intervento prevede la possibilità di modularne l’utilizzo in funzione delle condizioni architettoniche, climatiche, di fruizione e di destinazione d’uso e, grazie alle proprietà ottiche e termo-igrometriche dei tessili tecnici, può essere considerato una soluzione di retrofit energetico a basso impatto come copertura temporanea delle corti interne negli edifici storici.

Compatibilità e retrofit energetico: l’adozione dei tessili tecnici nel patrimonio culturale

De Vita M
;
Bartolomucci C;De Berardinis P
2018-01-01

Abstract

La conservazione del patrimonio culturale e la volontà di mantenerlo in uso determinano la necessità di attualizzarne le modalità di fruizione e allo stesso tempo di ottimizzarne le prestazioni ambientali, sia in termini di consumo di energia che di comfort abitativo. Il bilanciamento di esigenze apparentemente divergenti richiede lo sviluppo di modalità progettuali e di intervento complesse, che se da un lato pongono in via prioritaria le necessità di tutela del bene, dall’altro devono provvedere ad un avanzamento tecnologico adeguato alle esigenze dell’utenza contemporanea. Il progetto di restauro, dovendo altresì garantire la compatibilità degli interventi ed un basso impatto materiale sul bene, può trovare nelle tecnologie dell’architettura tessile soluzioni con un alto grado di reversibilità, trasformabilità ed adattabilità alle preesistenze. Le membrane strutturali, grazie alle proprietà ottiche di cui sono dotate, possono assolvere alla funzione di filtro alla radiazione solare con lo scopo di schermare e proteggere il costruito storico ottenendo, in funzione dello strato di finitura spalmato sul tessile, il livello di illuminamento naturale desiderato. In questa ricerca viene presentata l’opportunità di utilizzare i tessili tecnici nell’architettura storica, valutandone la compatibilità con la preesistenza. Tale intervento prevede la possibilità di modularne l’utilizzo in funzione delle condizioni architettoniche, climatiche, di fruizione e di destinazione d’uso e, grazie alle proprietà ottiche e termo-igrometriche dei tessili tecnici, può essere considerato una soluzione di retrofit energetico a basso impatto come copertura temporanea delle corti interne negli edifici storici.
2018
978-88-492-3659-0
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