The 2009 earthquake caused extensive damage to the historic centre of L'Aquila, with the consequent removal of the population. The shoring and construction sites led to the temporary non-recognition of spaces and streets, hidden behind tarpaulins and scaffolding. This has led to the initiation of a process of estrangement which, even if transitory, will persist over time, since the reconstruction process will last many years. The Off Site Art Association (OSA), in partnership with ArtBridge, has created a project that transforms the scaffolding of construction sites into a large art gallery en plein air. We wanted to keep the memory of this experience: through photogrammetry and digital modelling techniques some of the most significant installations have been surveyed, in order to provide documentation where virtuality is combined with the ephemeral.

Il terremoto del 2009 ha causato ingenti danni al centro storico dell’Aquila, con il conseguente allontanamento della popolazione. I puntellamenti ed i cantieri hanno condotto alla non-riconoscibilità temporanea degli spazi e delle vie, celati dietro a teloni e impalcature. Si è venuto così a innescare un processo di straniamento che, anche se transitorio, perdurerà nel tempo, dato che il processo di ricostruzione durerà moti anni. L’associazione Off Site Art (OSA), in partnership con ArtBridge, ha dato vita ad un progetto che trasforma le impalcature dei cantieri in una grande galleria d’arte en plein air. Si è voluto mantenere la memoria di tale esperienza: attraverso tecniche di fotogrammetria e modellazione digitale sono state rilevate alcune delle installazioni più significative, al fine di una documentazione dove la virtualità si coniuga con l’effimero.

La memoria dell’effimero e la contingenza del precario

S. Brusaporci
;
F. Graziosi
;
F. Franchi
;
P. Maiezza
;
VERNACOTOLA, FRANCESCO
2018-01-01

Abstract

The 2009 earthquake caused extensive damage to the historic centre of L'Aquila, with the consequent removal of the population. The shoring and construction sites led to the temporary non-recognition of spaces and streets, hidden behind tarpaulins and scaffolding. This has led to the initiation of a process of estrangement which, even if transitory, will persist over time, since the reconstruction process will last many years. The Off Site Art Association (OSA), in partnership with ArtBridge, has created a project that transforms the scaffolding of construction sites into a large art gallery en plein air. We wanted to keep the memory of this experience: through photogrammetry and digital modelling techniques some of the most significant installations have been surveyed, in order to provide documentation where virtuality is combined with the ephemeral.
2018
978-88-99930-03-5
Il terremoto del 2009 ha causato ingenti danni al centro storico dell’Aquila, con il conseguente allontanamento della popolazione. I puntellamenti ed i cantieri hanno condotto alla non-riconoscibilità temporanea degli spazi e delle vie, celati dietro a teloni e impalcature. Si è venuto così a innescare un processo di straniamento che, anche se transitorio, perdurerà nel tempo, dato che il processo di ricostruzione durerà moti anni. L’associazione Off Site Art (OSA), in partnership con ArtBridge, ha dato vita ad un progetto che trasforma le impalcature dei cantieri in una grande galleria d’arte en plein air. Si è voluto mantenere la memoria di tale esperienza: attraverso tecniche di fotogrammetria e modellazione digitale sono state rilevate alcune delle installazioni più significative, al fine di una documentazione dove la virtualità si coniuga con l’effimero.
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