L’uso di termini quali “riflessione”, “riflessività”, “riflessione critica”, “incidente critico” sono apparsi in molta parte della letteratura ad indicare soprattutto un modo per intervenire nella formazione degli insegnanti, migrando da un settore all’altro ed incorporando via via concetti diversi che richiamano modalità d’azione differenti, al punto che non sempre è agevole precisarne sia la natura che i processi. Il contributo, partendo dalla necessità di ricondurre alcuni vocaboli ai rispettivi modelli interpretativi e alle diverse forme di riflessività impiegate in educazione, evitando riduzionismi e tentando di affermare i loro specifici significati, ha l’obiettivo di mostrare quanto complessa e profonda sia la problematica della definizione della natura e della ricerca sulla “riflessione”, sui concetti che essa esprime e sulle tecniche che utilizza, nonché sull’ampia gamma di significati che porta con sé. Esso si limita a presentare alcune posizioni emergenti sulla riflessione e su una loro possibile estensione nel dominio della gestione dei processi educativi, attingendo a studi diretti a sviluppare approcci riflessivi partecipanti e partendo dalla ricentratura dei concetti di “esperienza” e di “pratica”, oltre che dalla ri-concettualizzazione della nozione di “routine”.

The use of terms such as “reflection”, “reflexivity”, “critical reflection”, “critical incident” broadly appeared in literature pointing out a way to intervene in teacher training, moving from one work field to another. Gradually different concepts referring to different actions have been included, to such an extent that it is not always easy to specify the nature and process. The paper first of all claims the need to connect the above key words to interpretative models they refer to and to the different forms of reflexivity used in education, avoiding reductionism and trying to assert their specific meanings. Secondly, it aims at showing that defining the nature and research on the “reflection” is a complex and deep problem, for instance on the concept expressed and techniques used by reflection, as well as the broad range of meanings it carries in itself. The paper aims particularly at presenting some emerging positions on the reflection and its possible extension into the domain of educational process management, using studies developing participant reflective approaches and re-centering the concepts of “experience” and “practice”, as well as the re-conceptualization of the notion of “routine”.

Pratiche riflessive, riflessività e insegnamento

NUZZACI, Antonella
2011-01-01

Abstract

The use of terms such as “reflection”, “reflexivity”, “critical reflection”, “critical incident” broadly appeared in literature pointing out a way to intervene in teacher training, moving from one work field to another. Gradually different concepts referring to different actions have been included, to such an extent that it is not always easy to specify the nature and process. The paper first of all claims the need to connect the above key words to interpretative models they refer to and to the different forms of reflexivity used in education, avoiding reductionism and trying to assert their specific meanings. Secondly, it aims at showing that defining the nature and research on the “reflection” is a complex and deep problem, for instance on the concept expressed and techniques used by reflection, as well as the broad range of meanings it carries in itself. The paper aims particularly at presenting some emerging positions on the reflection and its possible extension into the domain of educational process management, using studies developing participant reflective approaches and re-centering the concepts of “experience” and “practice”, as well as the re-conceptualization of the notion of “routine”.
2011
L’uso di termini quali “riflessione”, “riflessività”, “riflessione critica”, “incidente critico” sono apparsi in molta parte della letteratura ad indicare soprattutto un modo per intervenire nella formazione degli insegnanti, migrando da un settore all’altro ed incorporando via via concetti diversi che richiamano modalità d’azione differenti, al punto che non sempre è agevole precisarne sia la natura che i processi. Il contributo, partendo dalla necessità di ricondurre alcuni vocaboli ai rispettivi modelli interpretativi e alle diverse forme di riflessività impiegate in educazione, evitando riduzionismi e tentando di affermare i loro specifici significati, ha l’obiettivo di mostrare quanto complessa e profonda sia la problematica della definizione della natura e della ricerca sulla “riflessione”, sui concetti che essa esprime e sulle tecniche che utilizza, nonché sull’ampia gamma di significati che porta con sé. Esso si limita a presentare alcune posizioni emergenti sulla riflessione e su una loro possibile estensione nel dominio della gestione dei processi educativi, attingendo a studi diretti a sviluppare approcci riflessivi partecipanti e partendo dalla ricentratura dei concetti di “esperienza” e di “pratica”, oltre che dalla ri-concettualizzazione della nozione di “routine”.
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