La ricostruzione della città dell’Aquila, capitale regionale di fondazione medievale, ha riportato all’attenzione del dibattito disciplinare il tema della città-territorio. L’Aquila nasce infatti da un processo di sinecismo di circa 70 centri minori che trasferiscono nella nuova città quota parte degli abitanti con un’operazione che oggi potremmo definire di Coesione territoriale, formando una città legata “costituzionalmente” (Statuti, fiscalità, diritti di cittadinanza) al suo territorio. L’esperienza della ricostruzione post-sisma dell’Aquila ha da un lato fatto riemergere questa tensione coesiva e dall’altro ha posto in evidenza la debolezza propositiva, la mancanza di pianificazione e di conseguenza di strategie capaci di interpretare questo particolare sistema insediativo. Le principali azioni, anche orientate a perseguire il modello di Smart city, si sono infatti concentrate sul capoluogo, ignorando il proprio territorio, cristallizzandone le criticità. L’articolo che si presenta descrive un decennale e articolato percorso di ricerca in questo campo che ha utilizzato il paradigma della rete per sviluppare i principi Smart in territori fragili, una particolare classe di aree interne fortemente a rischio.

Territori fragili vs Territori smart

Donato Di Ludovico
;
Pierluigi Properzi
2018-01-01

Abstract

La ricostruzione della città dell’Aquila, capitale regionale di fondazione medievale, ha riportato all’attenzione del dibattito disciplinare il tema della città-territorio. L’Aquila nasce infatti da un processo di sinecismo di circa 70 centri minori che trasferiscono nella nuova città quota parte degli abitanti con un’operazione che oggi potremmo definire di Coesione territoriale, formando una città legata “costituzionalmente” (Statuti, fiscalità, diritti di cittadinanza) al suo territorio. L’esperienza della ricostruzione post-sisma dell’Aquila ha da un lato fatto riemergere questa tensione coesiva e dall’altro ha posto in evidenza la debolezza propositiva, la mancanza di pianificazione e di conseguenza di strategie capaci di interpretare questo particolare sistema insediativo. Le principali azioni, anche orientate a perseguire il modello di Smart city, si sono infatti concentrate sul capoluogo, ignorando il proprio territorio, cristallizzandone le criticità. L’articolo che si presenta descrive un decennale e articolato percorso di ricerca in questo campo che ha utilizzato il paradigma della rete per sviluppare i principi Smart in territori fragili, una particolare classe di aree interne fortemente a rischio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11697/130309
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