INTRODUZIONE La diffusione della resistenza agli antibiotici (AMR) è uno dei principali problemi di sanità pubblica, soprattutto per l’impatto epidemiologico ed economico. Il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale per il Contenimento della Resistenza Antimicrobica (PNCAR) 2017-2020, al fine di assicurare l’avvio ed il mantenimento nel tempo di una strategia nazionale per il contrasto dell’AMR. In questa ottica è stato condotto uno studio preliminare di sorveglianza basata sui dati di laboratorio, al fine di migliorare le conoscenze sulla microepidemiologia locale focalizzando l’attenzione sui profili di antibiotico-resistenza dei germi emergenti. MATERIALI E METODI Sono stati analizzati gli isolamenti dei germi alert sul totale di campioni inviati al Laboratorio di Microbiologia del P.O. San Salvatore di L’Aquila durante l’anno 2017. Sono stati esclusi dall’analisi gli isolati duplicati (stessa specie, stesso paziente, stessa tipologia di campione, isolati a distanza ≤ 28 giorni). RISULTATI Dei 14,366 campioni inviati sono stati presi in considerazione 496 antibiogrammi. Il reparto che ha inoltrato il maggior numero di richieste è stata la U.O.C. Malattie Infettive (2833). Il tipo di campione più rappresentato è stato quello urinario (169), pari al 34.07%, seguito da tamponi della ferita (104) e sangue intero (101), rispettivamente 20.97% e 20.36%. I germi isolati erano equamente distribuiti in Gram-positivi (248) e Gramnegativi (248). Il microrganismo più frequentemente isolato è stato lo S. aureus (n. 188) con il 37.90%, di questi 8 risultavano MRSA positivi (4.23% sul totale dei S. aureus isolati). Il secondo germe più frequente era E. coli (118), pari al 23.79%, di cui 9 risultavano KPC positivi (7.63%). La Klebsiella pneumoniae (65 isolamenti), era terzo per frequenza con il 13.10% ed una percentuale di KPC positivi pari a 3.08% (n.2). Inoltre, sono stati isolati 4 Acinetobacter, tutti KPC positivi. CONCLUSIONI L’incremento della resistenza antimicrobica è una nuova sfida per i sistemi sanitari, in cui un ruolo fondamentale dovrebbe essere svolto dalla presenza di un sistema di sorveglianza in grado di analizzare gli andamenti temporali dei profili di resistenza. Sebbene si tratti di una valutazione preliminare, cui dovrebbe far seguito l’analisi di trend temporali, questi risultati evidenziano la necessità di una continua sorveglianza dell’AMR a livello locale, al fine di guidare la pratica clinica e fornire uno strumento per promuovere un utilizzo più appropriato degli antibiotici.

Valutazione preliminare dell’antibioticoresistenza nel P.O. San Salvatore dell’Aquila

G. Baccari;L. Fabiani;DE CAROLIS, ROSANNA;S. Necozione;M. Muselli;A. Gentile
2018-01-01

Abstract

INTRODUZIONE La diffusione della resistenza agli antibiotici (AMR) è uno dei principali problemi di sanità pubblica, soprattutto per l’impatto epidemiologico ed economico. Il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale per il Contenimento della Resistenza Antimicrobica (PNCAR) 2017-2020, al fine di assicurare l’avvio ed il mantenimento nel tempo di una strategia nazionale per il contrasto dell’AMR. In questa ottica è stato condotto uno studio preliminare di sorveglianza basata sui dati di laboratorio, al fine di migliorare le conoscenze sulla microepidemiologia locale focalizzando l’attenzione sui profili di antibiotico-resistenza dei germi emergenti. MATERIALI E METODI Sono stati analizzati gli isolamenti dei germi alert sul totale di campioni inviati al Laboratorio di Microbiologia del P.O. San Salvatore di L’Aquila durante l’anno 2017. Sono stati esclusi dall’analisi gli isolati duplicati (stessa specie, stesso paziente, stessa tipologia di campione, isolati a distanza ≤ 28 giorni). RISULTATI Dei 14,366 campioni inviati sono stati presi in considerazione 496 antibiogrammi. Il reparto che ha inoltrato il maggior numero di richieste è stata la U.O.C. Malattie Infettive (2833). Il tipo di campione più rappresentato è stato quello urinario (169), pari al 34.07%, seguito da tamponi della ferita (104) e sangue intero (101), rispettivamente 20.97% e 20.36%. I germi isolati erano equamente distribuiti in Gram-positivi (248) e Gramnegativi (248). Il microrganismo più frequentemente isolato è stato lo S. aureus (n. 188) con il 37.90%, di questi 8 risultavano MRSA positivi (4.23% sul totale dei S. aureus isolati). Il secondo germe più frequente era E. coli (118), pari al 23.79%, di cui 9 risultavano KPC positivi (7.63%). La Klebsiella pneumoniae (65 isolamenti), era terzo per frequenza con il 13.10% ed una percentuale di KPC positivi pari a 3.08% (n.2). Inoltre, sono stati isolati 4 Acinetobacter, tutti KPC positivi. CONCLUSIONI L’incremento della resistenza antimicrobica è una nuova sfida per i sistemi sanitari, in cui un ruolo fondamentale dovrebbe essere svolto dalla presenza di un sistema di sorveglianza in grado di analizzare gli andamenti temporali dei profili di resistenza. Sebbene si tratti di una valutazione preliminare, cui dovrebbe far seguito l’analisi di trend temporali, questi risultati evidenziano la necessità di una continua sorveglianza dell’AMR a livello locale, al fine di guidare la pratica clinica e fornire uno strumento per promuovere un utilizzo più appropriato degli antibiotici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11697/132112
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