La vita megarica

In un celebre passo della Metafisica Aristotele polemizza con i seguaci di Socrate, denominati oi Megarikoi, che sostenevano che .si può solo nel momento in cui si agisce (otan energhe monon dỳnasthai)., mentre in assenza di “attività”, se non si è all’opera, nemmeno si ha potere di (otan de me energheou dỳnasthai). Risolvendo completamente la potenza nell’atto e, dunque, il possibile nel reale, i Megarici negavano il fondamentale asserto della metafisica aristotelica concernente il duplice modo di essere della sostanza: l’essere in potenza e l’essere in atto. Non sappiamo bene chi fossero questi Megarici invisi allo Stagirita, ma che tutti i più classici paradossi con cui ha dovuto misurarsi la filosofia fin dal suo nascere (il terzo uomo, il mentitore, il sorite, la quadratura del cerchio, il “vittorioso”, ecc.) fossero riportati a quella sigla, mostra come la questione del possibile e del reale, sollevata dai Megarici, costituisse la vera questione capitale del pensiero greco