Una fiction poliziesca sotto le spoglie di un medical drama, House MD è tra le più interessanti interpretazioni recenti del genere procedurale nella televisione statunitense. Essa combina, infatti, la spettacolarizzazione del corpo umano e l'intensificazione del metodo scientifico promosse da CSI con lo scenario da bomba a orologeria incarnato da 24 per produrre una narrazione che, in ultima analisi, riflette la paura dell'America verso nemici sconosciuti e letali generata dagli attacchi dell'11 settembre. All'interno di questo quadro, questo saggio indaga come, mettendo in scena l'uso di tecnologie sofisticate e test medici mediati da macchine, la serie esplori la sorveglianza come una difesa valida e rassicurante contro le minacce esterne, solo per esporla come fallace e illusoria. Il protagonista stesso, d'altra parte, con il suo corpo segnato dalla disabilità e il suo approccio non ortodosso e non deontologico alla diagnostica, incarna una interrogazione radicale dello stato di eccezione come risposta della nazione al trauma e al pericolo senza fine.

A self-confessed detective fiction under the guise of a medical drama, House MD is among the most interesting recent renderings of the procedural genre in US television. It combines, in fact, the spectacularization of the human body and the intensification of the scientific method championed by CSI with the ticking bomb scenario epitomized by 24 to produce a narrative that ultimately reflects America’s fear of unknown and lethal enemies generated by the 9/11 attacks. Within this framework, this essay investigates how, by staging the use of sophisticated technology and machine-mediated medical tests, the series explores surveillance as a viable and reassuring defense against external threats, only to expose it as limited and delusional. The protagonist himself, on the other hand, with his disabled body and unorthodox, non-deontological approach to diagnostics, embodies a radical interrogation of the state of exception as the nation’s response to trauma and endless danger.

“Humanity is overrated”: umani e macchine in House M.D

FUSCO, Maria Giovanna
2018-01-01

Abstract

Una fiction poliziesca sotto le spoglie di un medical drama, House MD è tra le più interessanti interpretazioni recenti del genere procedurale nella televisione statunitense. Essa combina, infatti, la spettacolarizzazione del corpo umano e l'intensificazione del metodo scientifico promosse da CSI con lo scenario da bomba a orologeria incarnato da 24 per produrre una narrazione che, in ultima analisi, riflette la paura dell'America verso nemici sconosciuti e letali generata dagli attacchi dell'11 settembre. All'interno di questo quadro, questo saggio indaga come, mettendo in scena l'uso di tecnologie sofisticate e test medici mediati da macchine, la serie esplori la sorveglianza come una difesa valida e rassicurante contro le minacce esterne, solo per esporla come fallace e illusoria. Il protagonista stesso, d'altra parte, con il suo corpo segnato dalla disabilità e il suo approccio non ortodosso e non deontologico alla diagnostica, incarna una interrogazione radicale dello stato di eccezione come risposta della nazione al trauma e al pericolo senza fine.
2018
A self-confessed detective fiction under the guise of a medical drama, House MD is among the most interesting recent renderings of the procedural genre in US television. It combines, in fact, the spectacularization of the human body and the intensification of the scientific method championed by CSI with the ticking bomb scenario epitomized by 24 to produce a narrative that ultimately reflects America’s fear of unknown and lethal enemies generated by the 9/11 attacks. Within this framework, this essay investigates how, by staging the use of sophisticated technology and machine-mediated medical tests, the series explores surveillance as a viable and reassuring defense against external threats, only to expose it as limited and delusional. The protagonist himself, on the other hand, with his disabled body and unorthodox, non-deontological approach to diagnostics, embodies a radical interrogation of the state of exception as the nation’s response to trauma and endless danger.
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