Trasformare il suolo naturale e agricolo in aree urbanizzate è stata per molti decenni una delle attività più remunerative per l’imprenditoria italiana e un certificato di efficienza per molti amministratori locali. Il fenomeno ha però assunto oggi proporzioni enormi soprattutto perché presenta rilevanti concentrazioni geografiche in un Paese dalla morfologia tormentata che, inoltre, non ha applicato nel corso del tempo le adeguate procedure di controllo dimensionale e qualitativo. Se il “consumo di suolo” rappresenta oggi in tutto il mondo un problema significativo e attenzionato dalla società civile e dai Governi, l’Italia manifesta alcuni picchi di gravità dovuti soprattutto al modello di crescita insediativa più che alla stretta quantità. Una delle maggiori difficoltà risiede nella misura dei suoli impegnati e della dinamica cronologica a causa della carenza di dati omogenei che si è trascinata per molti anni. La ricerca che viene presentata fornisce un contributo in tal senso in un momento in cui la cultura scientifica, politica e sociale del Paese inizia ad affrontare il tema provando a definire tecniche e criteri di monitoraggio e di controllo.

Geografie e modelli di 50 anni di consumo di suolo in Italia

ROMANO, BERNARDINO;ZULLO, FRANCESCO;Fiorini L;Marucci A.
2015-01-01

Abstract

Trasformare il suolo naturale e agricolo in aree urbanizzate è stata per molti decenni una delle attività più remunerative per l’imprenditoria italiana e un certificato di efficienza per molti amministratori locali. Il fenomeno ha però assunto oggi proporzioni enormi soprattutto perché presenta rilevanti concentrazioni geografiche in un Paese dalla morfologia tormentata che, inoltre, non ha applicato nel corso del tempo le adeguate procedure di controllo dimensionale e qualitativo. Se il “consumo di suolo” rappresenta oggi in tutto il mondo un problema significativo e attenzionato dalla società civile e dai Governi, l’Italia manifesta alcuni picchi di gravità dovuti soprattutto al modello di crescita insediativa più che alla stretta quantità. Una delle maggiori difficoltà risiede nella misura dei suoli impegnati e della dinamica cronologica a causa della carenza di dati omogenei che si è trascinata per molti anni. La ricerca che viene presentata fornisce un contributo in tal senso in un momento in cui la cultura scientifica, politica e sociale del Paese inizia ad affrontare il tema provando a definire tecniche e criteri di monitoraggio e di controllo.
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