Gli assetti morfologici dei centri minori e i tipi edilizi presenti, oggetto di processi di trasformazione legati a dinamiche non riconducibili alla singola unità abitativa, quanto piuttosto al complesso del tessuto edilizio, mostrano una forte interrelazione che li lega non solo in termini fisico-dimensionali, funzionali e costruttivi, ma anche in termini prestazionali. La risoluzione del problema dell'intervento sui tessuti edilizi consolidati è riconducibile quindi, alla ricerca di un rapporto equilibrato tra la conservazione dei valori storici, architettonici, ambientali, materici e costruttivi, e il miglioramento delle prestazioni funzionali e tecnologiche in relazione ai mutati modelli d'uso. La specificità del contesto indagato, impone l’elaborazione di strumenti metodologici ed operativi in grado di considerare non solo parametri quantitativi riferibili alla definizione delle carenze prestazionali e alla individuazione delle diverse opzioni tecniche di intervento, ma anche parametri di tipo qualitativo legati alla valutazione della trasformabilità e della compatibilità delle soluzioni ipotizzabili. Nell’ottica di una conservazione attiva, che consideri i centri minori italiani, non solo patrimonio culturale ma anche risorsa edilizia da riattualizzare, in chiave sia socio-economica che tecnologica, è centrale la scelta di un modello abitativo compatibile ed appetibile. Considerando che molti di questi piccoli centri nascono da processi di autocostruzione legati alle risorse locali e strettamente connessi alle attività economiche, prevalentemente del tipo agro-pastorale, il modello del cohousing appare efficace per la sua capacità di adattarsi alle specifiche situazioni locali. Tale modello supera quello tradizionale di sviluppo immobiliare che considera il “cliente finale” come utente indifferenziato, escluso dal processo ideativo/costruttivo e propone la sua partecipazione diretta alla progettazione del futuro contesto abitativo secondo schemi mai rigidamente prefissati. In relazione al modificarsi del modello insediativo residenziale e alla luce dei nuovi modelli di vita e di organizzazione familiare, nell’obiettivo di ridefinire nuovi specifici tipologici, è stato elaborato un iter metodologico-operativo che permette la definizione di nuovi specifici morfologici e la valutazione della loro compatibilità, nonché di quadri esigenziali e la loro relativa traduzione in requisiti tecnici. Lo stretto rapporto tra tipo, tecnologia e progetto, è assunto nella metodologia come chiave di lettura non solo dell’offerta prestazionale del patrimonio edilizio esistente, ma anche degli indirizzi di intervento e delle azioni progettuali corrispondenti, volte al ripristino della qualità perduta ed anche alla definizione della qualità da integrare al fine di incrementare i livelli prestazionali per soddisfare le esigenze di una utenza più consapevole. Il contributo intende presentare gli esiti di una ricerca applicata ad un particolare caso studio esemplificativo del modello tipologico indagato.
Valorization and refurbishment of the housing heritage of small historical villages: cohousing as a sustainable model of active conservation
Renato Morganti;Alessandra Tosone;Alessandra Bellicoso;Gianni di Giovanni
2018-01-01
Abstract
Gli assetti morfologici dei centri minori e i tipi edilizi presenti, oggetto di processi di trasformazione legati a dinamiche non riconducibili alla singola unità abitativa, quanto piuttosto al complesso del tessuto edilizio, mostrano una forte interrelazione che li lega non solo in termini fisico-dimensionali, funzionali e costruttivi, ma anche in termini prestazionali. La risoluzione del problema dell'intervento sui tessuti edilizi consolidati è riconducibile quindi, alla ricerca di un rapporto equilibrato tra la conservazione dei valori storici, architettonici, ambientali, materici e costruttivi, e il miglioramento delle prestazioni funzionali e tecnologiche in relazione ai mutati modelli d'uso. La specificità del contesto indagato, impone l’elaborazione di strumenti metodologici ed operativi in grado di considerare non solo parametri quantitativi riferibili alla definizione delle carenze prestazionali e alla individuazione delle diverse opzioni tecniche di intervento, ma anche parametri di tipo qualitativo legati alla valutazione della trasformabilità e della compatibilità delle soluzioni ipotizzabili. Nell’ottica di una conservazione attiva, che consideri i centri minori italiani, non solo patrimonio culturale ma anche risorsa edilizia da riattualizzare, in chiave sia socio-economica che tecnologica, è centrale la scelta di un modello abitativo compatibile ed appetibile. Considerando che molti di questi piccoli centri nascono da processi di autocostruzione legati alle risorse locali e strettamente connessi alle attività economiche, prevalentemente del tipo agro-pastorale, il modello del cohousing appare efficace per la sua capacità di adattarsi alle specifiche situazioni locali. Tale modello supera quello tradizionale di sviluppo immobiliare che considera il “cliente finale” come utente indifferenziato, escluso dal processo ideativo/costruttivo e propone la sua partecipazione diretta alla progettazione del futuro contesto abitativo secondo schemi mai rigidamente prefissati. In relazione al modificarsi del modello insediativo residenziale e alla luce dei nuovi modelli di vita e di organizzazione familiare, nell’obiettivo di ridefinire nuovi specifici tipologici, è stato elaborato un iter metodologico-operativo che permette la definizione di nuovi specifici morfologici e la valutazione della loro compatibilità, nonché di quadri esigenziali e la loro relativa traduzione in requisiti tecnici. Lo stretto rapporto tra tipo, tecnologia e progetto, è assunto nella metodologia come chiave di lettura non solo dell’offerta prestazionale del patrimonio edilizio esistente, ma anche degli indirizzi di intervento e delle azioni progettuali corrispondenti, volte al ripristino della qualità perduta ed anche alla definizione della qualità da integrare al fine di incrementare i livelli prestazionali per soddisfare le esigenze di una utenza più consapevole. Il contributo intende presentare gli esiti di una ricerca applicata ad un particolare caso studio esemplificativo del modello tipologico indagato.Pubblicazioni consigliate
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