L’Italia è un paese ad alto rischio sismico e questa sua particolare natura ha da sempre attratto, come testimonia sia la trattatistica storica che i più recenti strumenti compresa la normativa tecnica, l’attenzione di studiosi ed istituzioni pubbliche e private la cui sensibilità pare transitoria e discontinua tanto quanto l’evento sismico che d’altro canto si configura da un lato come acceleratore del naturale degrado ed obsolescenza del costruito dall’altro come volano di studi e ricerche fondamentali anche per le ricadute in termini normativi. In questo ambito l’istituto del concorso nelle sue differenti forme si configura come un vero e proprio incubatore tecnologico in quanto capace di catalizzare innovazione e sperimentazione. Il terremoto di Casamicciola e la stipula della Convenzione Internazionale di Parigi sulla proprietà intellettuale, entrambi del 1883, avviano un processo di speculazione tecnico-scientifica che si attesta in Italia su una dimensione ancora contenuta fino agli inizi del Novecento. Saranno, infatti, gli eventi legati al catastrofico terremoto del 1908 a segnare il punto di svolta. E’ paradigmatico, in tal senso, il “concorso pubblico”, bandito dalla Società Cooperativa Lombarda di Lavori pubblici sotto gli auspici del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, volto a “conseguire ed applicare tipi e sistemi di costruzione” per le aree italiane ad alto rischio sismico. Testimonianza, questa, di una rinnovata attenzione al tema a scala nazionale e del mutamento del contesto culturale e tecnico-produttivo di matrice, in primo luogo, lombarda, come testimoniato dalla contemporanea nascita di numerose associazioni, società e realtà editoriali tutte volte alla promozione della costruzione metallica. I brevetti di sistemi costruttivi metallici antisismici depositati in Italia all’inizio del XX secolo sono incentrati, quasi esclusivamente, sullo specifico tipologico della residenza e ciò avviene in totale sintonia con i primi precetti normativi emanati in quegli stessi anni. I titolari delle privative depositate, nel decennio successivo al terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908, diversi sia per provenienza geografica che per formazione, sono professionisti non noti come i loro studi che non hanno avuto evidenza in ambito tecnico-scientifico e si articolano su diversi registri della sperimentazione. Il primo è rivolto all’ottimizzazione ed al perfezionamento di tecniche costruttive consolidate che attraverso l’impiego del metallo tendono a garantire un’efficace risposta all’emergenza post-sisma. Il secondo possibile percorso sperimentale predilige, invece, un’innovazione più spinta in grado di prefigurare scenari tecnologici che l’industria delle costruzioni saprà cogliere solo successivamente. La rilettura critica del copioso patrimonio brevettuale, presente negli archivi storici, preceduta da un riordino secondo un approccio tassonomico, ha premesso di permeare le vicende legate alle privative industriali nel periodo considerato ricomprendendole in un più vasto panorama tecnico produttivo e scientifico, articolato in differenti macro-percorsi sperimentali, individuati in funzione delle tecniche costruttive proposte. Alcuni brevetti propongono soluzioni costruttive migliorative reinterpretando sistemi strutturali consolidati attraverso l’inserimento di componenti metallici come nel caso delle soluzioni tecnologiche che fanno capo alle murature animate ed intelaiate, altri, invece, propongono sistemi e tecniche, per molti versi innovativi nello scenario tecnico produttivo dell’epoca, come nel caso delle strutture a telaio sia in profili semplici che composti o a traliccio, o nel caso delle strutture intelaiate realizzate con diffusi profili a sezione ridotta ed in particolar modo nel caso dei dispositivi antisismici.

Acciaio e sisma 1908-1918. Brevetti per la residenza in Italia

Morganti R;Tosone A;Cocco S;Di Donato D
2015-01-01

Abstract

L’Italia è un paese ad alto rischio sismico e questa sua particolare natura ha da sempre attratto, come testimonia sia la trattatistica storica che i più recenti strumenti compresa la normativa tecnica, l’attenzione di studiosi ed istituzioni pubbliche e private la cui sensibilità pare transitoria e discontinua tanto quanto l’evento sismico che d’altro canto si configura da un lato come acceleratore del naturale degrado ed obsolescenza del costruito dall’altro come volano di studi e ricerche fondamentali anche per le ricadute in termini normativi. In questo ambito l’istituto del concorso nelle sue differenti forme si configura come un vero e proprio incubatore tecnologico in quanto capace di catalizzare innovazione e sperimentazione. Il terremoto di Casamicciola e la stipula della Convenzione Internazionale di Parigi sulla proprietà intellettuale, entrambi del 1883, avviano un processo di speculazione tecnico-scientifica che si attesta in Italia su una dimensione ancora contenuta fino agli inizi del Novecento. Saranno, infatti, gli eventi legati al catastrofico terremoto del 1908 a segnare il punto di svolta. E’ paradigmatico, in tal senso, il “concorso pubblico”, bandito dalla Società Cooperativa Lombarda di Lavori pubblici sotto gli auspici del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, volto a “conseguire ed applicare tipi e sistemi di costruzione” per le aree italiane ad alto rischio sismico. Testimonianza, questa, di una rinnovata attenzione al tema a scala nazionale e del mutamento del contesto culturale e tecnico-produttivo di matrice, in primo luogo, lombarda, come testimoniato dalla contemporanea nascita di numerose associazioni, società e realtà editoriali tutte volte alla promozione della costruzione metallica. I brevetti di sistemi costruttivi metallici antisismici depositati in Italia all’inizio del XX secolo sono incentrati, quasi esclusivamente, sullo specifico tipologico della residenza e ciò avviene in totale sintonia con i primi precetti normativi emanati in quegli stessi anni. I titolari delle privative depositate, nel decennio successivo al terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908, diversi sia per provenienza geografica che per formazione, sono professionisti non noti come i loro studi che non hanno avuto evidenza in ambito tecnico-scientifico e si articolano su diversi registri della sperimentazione. Il primo è rivolto all’ottimizzazione ed al perfezionamento di tecniche costruttive consolidate che attraverso l’impiego del metallo tendono a garantire un’efficace risposta all’emergenza post-sisma. Il secondo possibile percorso sperimentale predilige, invece, un’innovazione più spinta in grado di prefigurare scenari tecnologici che l’industria delle costruzioni saprà cogliere solo successivamente. La rilettura critica del copioso patrimonio brevettuale, presente negli archivi storici, preceduta da un riordino secondo un approccio tassonomico, ha premesso di permeare le vicende legate alle privative industriali nel periodo considerato ricomprendendole in un più vasto panorama tecnico produttivo e scientifico, articolato in differenti macro-percorsi sperimentali, individuati in funzione delle tecniche costruttive proposte. Alcuni brevetti propongono soluzioni costruttive migliorative reinterpretando sistemi strutturali consolidati attraverso l’inserimento di componenti metallici come nel caso delle soluzioni tecnologiche che fanno capo alle murature animate ed intelaiate, altri, invece, propongono sistemi e tecniche, per molti versi innovativi nello scenario tecnico produttivo dell’epoca, come nel caso delle strutture a telaio sia in profili semplici che composti o a traliccio, o nel caso delle strutture intelaiate realizzate con diffusi profili a sezione ridotta ed in particolar modo nel caso dei dispositivi antisismici.
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