All'Aquila, da tempo, si racconta che Leonardo abbia visitato la città durante uno dei suoi innumerevoli viaggi ma, al momento, non c'è alcuna conferma a questa convinzione. Il confronto di due disegni di Leonardo raffiguranti paesaggi montani con immagini di alcune catene montuose del massiccio del Gran Sasso ha mostrato interessanti corrispondenze morfologiche che possono avvalorare l’ipotesi di una sua visita nella zona, probabilmente durante il periodo in cui è stato impiegato da Cesare Borgia come suo consigliere militare. I due disegni appartengono alla Royal Collection di proprietà di Sua Maestà la Regina Elisabetta II e sono conservati al Castello di Windsor. L'area in cui si suppone che le due tavole siano state disegnate è Campo Imperatore: un ampio bacino intermontano di origine carsica/glaciale situato alle pendici del Gran Sasso, la vetta più alta della catena appenninica. Il primo disegno - Un paesaggio con montagne e un fiume. (11,2 x 19,0 cm. Inv. RL 12411, 12413) presenta un chiaro carattere topografico, mostrando il rapporto delle montagne con le valli e, più precisamente, con una stretta gola identificata nel canyon Scoppaturo: un noto geosito famoso per essere utilizzato come set in molti film "spaghetti western". Nel massiccio roccioso rappresentato nella porzione superiore del disegno è a nostro avviso riconoscibile il profilo del Monte Prena e l'ampio passo di Vado di Ferruccio. Nel secondo disegno - Catene montuose, con note. (15,9 x 24,0 cm. Inv. RL ….) la cresta che è stata raffigurata è quella che confina a nord con la pianura, che corre dal Monte Prena a Vado di Corno, compreso il Monte Brancastello; ai piedi delle cime più alte alcuni rilievi minori e più delicati riconoscibili come quelli del Monte Faeto. Un altro dettaglio del foglio mostra un robusto rilievo roccioso caratterizzato da cime sporgenti che richiamano il profilo del Corno Piccolo, e in particolare il settore meridionale delle Fiamme di Pietra. Se questa corrispondenza fosse vera, darebbe luogo a importanti considerazioni riguardo alla prima scalata del Corno Grande che tutti considerano completata il 19 agosto 1573 da Francesco De Marchi, ingegnere di corte di Margherita d'Austria. Proseguendo nell'analisi di altri disegni, è riconoscibile una torre di guardia situata su una cresta rocciosa che potrebbe rappresentare il castello di Rocca di Calascio come avrebbe dovuto essere nella prima struttura originale.

Montagne d'Abruzzo in due disegni di Leonardo da Vinci

Gianluca Ferrini
2019-01-01

Abstract

All'Aquila, da tempo, si racconta che Leonardo abbia visitato la città durante uno dei suoi innumerevoli viaggi ma, al momento, non c'è alcuna conferma a questa convinzione. Il confronto di due disegni di Leonardo raffiguranti paesaggi montani con immagini di alcune catene montuose del massiccio del Gran Sasso ha mostrato interessanti corrispondenze morfologiche che possono avvalorare l’ipotesi di una sua visita nella zona, probabilmente durante il periodo in cui è stato impiegato da Cesare Borgia come suo consigliere militare. I due disegni appartengono alla Royal Collection di proprietà di Sua Maestà la Regina Elisabetta II e sono conservati al Castello di Windsor. L'area in cui si suppone che le due tavole siano state disegnate è Campo Imperatore: un ampio bacino intermontano di origine carsica/glaciale situato alle pendici del Gran Sasso, la vetta più alta della catena appenninica. Il primo disegno - Un paesaggio con montagne e un fiume. (11,2 x 19,0 cm. Inv. RL 12411, 12413) presenta un chiaro carattere topografico, mostrando il rapporto delle montagne con le valli e, più precisamente, con una stretta gola identificata nel canyon Scoppaturo: un noto geosito famoso per essere utilizzato come set in molti film "spaghetti western". Nel massiccio roccioso rappresentato nella porzione superiore del disegno è a nostro avviso riconoscibile il profilo del Monte Prena e l'ampio passo di Vado di Ferruccio. Nel secondo disegno - Catene montuose, con note. (15,9 x 24,0 cm. Inv. RL ….) la cresta che è stata raffigurata è quella che confina a nord con la pianura, che corre dal Monte Prena a Vado di Corno, compreso il Monte Brancastello; ai piedi delle cime più alte alcuni rilievi minori e più delicati riconoscibili come quelli del Monte Faeto. Un altro dettaglio del foglio mostra un robusto rilievo roccioso caratterizzato da cime sporgenti che richiamano il profilo del Corno Piccolo, e in particolare il settore meridionale delle Fiamme di Pietra. Se questa corrispondenza fosse vera, darebbe luogo a importanti considerazioni riguardo alla prima scalata del Corno Grande che tutti considerano completata il 19 agosto 1573 da Francesco De Marchi, ingegnere di corte di Margherita d'Austria. Proseguendo nell'analisi di altri disegni, è riconoscibile una torre di guardia situata su una cresta rocciosa che potrebbe rappresentare il castello di Rocca di Calascio come avrebbe dovuto essere nella prima struttura originale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11697/142809
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