Roma pontificia non riuscì ad inserirsi nel panorama della stampa scolastica della penisola, fiorente dalla metà dell'800. Dopo la «Breccia» del '70, però, confluirono verso la nuova Capitale d'Italia quei sodalizi fra insegnanti, in specie elementari, che ambivano ad una dimensione nazionale; e vi si diressero anche i più autorevoli esponenti dell'emergente cultura positivistica. Roma, dunque, assunse ben presto un ruolo-guida nel settore della pubblicistica scolastica: molto frequente, nei 46 periodici che ospitò nell'ultimo trentennio dell'800, il richiamo alle problematiche (anche ideologico-politiche) dell'istruzione primaria e popolare.

I periodici scolastici romani dal 1870 alla fine del secolo

D'ARCANGELI, MARCO ANTONIO
1995-01-01

Abstract

Roma pontificia non riuscì ad inserirsi nel panorama della stampa scolastica della penisola, fiorente dalla metà dell'800. Dopo la «Breccia» del '70, però, confluirono verso la nuova Capitale d'Italia quei sodalizi fra insegnanti, in specie elementari, che ambivano ad una dimensione nazionale; e vi si diressero anche i più autorevoli esponenti dell'emergente cultura positivistica. Roma, dunque, assunse ben presto un ruolo-guida nel settore della pubblicistica scolastica: molto frequente, nei 46 periodici che ospitò nell'ultimo trentennio dell'800, il richiamo alle problematiche (anche ideologico-politiche) dell'istruzione primaria e popolare.
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