Con l’accumularsi di esperienze, sia di studioso che di avvocato, si è fatta strada in me la convinzione che le ragioni del declino economico italiano verificatosi a partire dagli anni ’90 del secolo scorso fossero da ricercare nel sistema istituzionale. L’incontro con la nuova economia istituzionale ha rafforzato la convinzione ed è anche servito a dare ordine e indirizzo a questo studio. Ho prospettato in diverse occasioni l’idea secondo cui le ragioni del declino sono istituzionali per sondare la reazione di persone di vario livello culturale. Mi è capitato più volte di sentirmi dire: ma è ovvio! Si tratta infatti non solo di un dato intuitivamente percepito, ma anche quotidianamente vissuto nei suoi aspetti più appariscenti di malfunzionamento dell’amministrazione pubblica e della giustizia. Impresa non facile si è rivelata tuttavia quella di risalire alle cause della degenerazione delle istituzioni e di illustrarne la portata. È stato anche necessario sfidare poderosi luoghi comuni e conformismi diffusi alimentati dalla dottrina, dalla giurisprudenza e dai media, in primo luogo la retorica tutta italiana delle riforme istituzionali. Anche su quest’ultimo aspetto un sostegno è venuto dalla nuova economia istituzionale che sollecita da parte del giurista uno sguardo più libero sulle istituzioni. Decisiva è stata tuttavia la mia formazione che ha potuto valersi dell’insegnamento di Giuseppe Guarino, mio Maestro, al cui ricordo è dedicato questo lavoro. Ben prima di Douglass North Giuseppe Guarino aveva ad esempio messo in rilievo il ruolo delle ideologie, in particolare di quelle giuridiche, sottolineando la vischiosità di esse, ovvero la tendenza a persistere anche una volta esaurita la loro funzione e quand’anche sconfessate dal diritto positivo; come aveva indicato la necessità di ricercare e disvelare la trama di interessi e di meccanismi istituzionali cogenti, spesso confliggenti con gli intenti dichiarati o ravvisabili prima facie dai testi, sottostanti agli interventi normativi. Questo lavoro intende rivolgersi a un pubblico ampio, non solo agli studiosi delle istituzioni. L’importanza dei temi trattati, la decisiva incidenza di essi sui progetti di vita, i diritti e le aspettative dei cittadini hanno infatti suscitato un’ambizione ulteriore. È quella di mettere alla portata del lettore non specialista i temi istituzionali, anche i più complessi, rendendoli agevolmente comprensibili senza rinunciare al necessario rigore.
Il declino italiano. Le ragioni istituzionali
Gaetanino Longobardi
2021-01-01
Abstract
Con l’accumularsi di esperienze, sia di studioso che di avvocato, si è fatta strada in me la convinzione che le ragioni del declino economico italiano verificatosi a partire dagli anni ’90 del secolo scorso fossero da ricercare nel sistema istituzionale. L’incontro con la nuova economia istituzionale ha rafforzato la convinzione ed è anche servito a dare ordine e indirizzo a questo studio. Ho prospettato in diverse occasioni l’idea secondo cui le ragioni del declino sono istituzionali per sondare la reazione di persone di vario livello culturale. Mi è capitato più volte di sentirmi dire: ma è ovvio! Si tratta infatti non solo di un dato intuitivamente percepito, ma anche quotidianamente vissuto nei suoi aspetti più appariscenti di malfunzionamento dell’amministrazione pubblica e della giustizia. Impresa non facile si è rivelata tuttavia quella di risalire alle cause della degenerazione delle istituzioni e di illustrarne la portata. È stato anche necessario sfidare poderosi luoghi comuni e conformismi diffusi alimentati dalla dottrina, dalla giurisprudenza e dai media, in primo luogo la retorica tutta italiana delle riforme istituzionali. Anche su quest’ultimo aspetto un sostegno è venuto dalla nuova economia istituzionale che sollecita da parte del giurista uno sguardo più libero sulle istituzioni. Decisiva è stata tuttavia la mia formazione che ha potuto valersi dell’insegnamento di Giuseppe Guarino, mio Maestro, al cui ricordo è dedicato questo lavoro. Ben prima di Douglass North Giuseppe Guarino aveva ad esempio messo in rilievo il ruolo delle ideologie, in particolare di quelle giuridiche, sottolineando la vischiosità di esse, ovvero la tendenza a persistere anche una volta esaurita la loro funzione e quand’anche sconfessate dal diritto positivo; come aveva indicato la necessità di ricercare e disvelare la trama di interessi e di meccanismi istituzionali cogenti, spesso confliggenti con gli intenti dichiarati o ravvisabili prima facie dai testi, sottostanti agli interventi normativi. Questo lavoro intende rivolgersi a un pubblico ampio, non solo agli studiosi delle istituzioni. L’importanza dei temi trattati, la decisiva incidenza di essi sui progetti di vita, i diritti e le aspettative dei cittadini hanno infatti suscitato un’ambizione ulteriore. È quella di mettere alla portata del lettore non specialista i temi istituzionali, anche i più complessi, rendendoli agevolmente comprensibili senza rinunciare al necessario rigore.File | Dimensione | Formato | |
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