Il contributo intende dimostrare, partendo dalle considerazioni rese dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 325/2010, che la tutela dei molteplici interessi correlati ad un bene fondamentale come l’acqua si realizza attraverso un efficace regime di regolazione delle attivita` di gestione, mentre il dibattuto tema della natura soggettiva - pubblica o privata - del gestore risulta sostanzialmente secondario, se non irrilevante. Dopo alcuni riferimenti agli esiti della consultazione referendaria, verra` approfondito il modello tariffario vigente e verra` dimostrato che esso non e` in grado di conciliare esigenze sociali, interessi ambientali ed efficienza economica. Al fine di migliorare la qualita` del servizio, appare imprescindibile, pertanto, istituire un apparato regolatorio indipendente ed autorevole, dotato di strumenti di controllo e sanzione efficaci ed incisivi.
Legislatore, Consulta, democrazia diretta: i nodi irrisolti dei servizi idrici
Federico Caporale
2011-01-01
Abstract
Il contributo intende dimostrare, partendo dalle considerazioni rese dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 325/2010, che la tutela dei molteplici interessi correlati ad un bene fondamentale come l’acqua si realizza attraverso un efficace regime di regolazione delle attivita` di gestione, mentre il dibattuto tema della natura soggettiva - pubblica o privata - del gestore risulta sostanzialmente secondario, se non irrilevante. Dopo alcuni riferimenti agli esiti della consultazione referendaria, verra` approfondito il modello tariffario vigente e verra` dimostrato che esso non e` in grado di conciliare esigenze sociali, interessi ambientali ed efficienza economica. Al fine di migliorare la qualita` del servizio, appare imprescindibile, pertanto, istituire un apparato regolatorio indipendente ed autorevole, dotato di strumenti di controllo e sanzione efficaci ed incisivi.Pubblicazioni consigliate
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