Il saggio, presentato al convegno di Parma il 24 gennaio 2015 cui questa sezione è dedicata, propone una riflessione su come le condizioni di instabilità lavorativa nel campo della ricerca scientifica si ripercuotano sull’attività dei lavoratori intellettuali. Infatti, a fronte di politiche - nazionali ma anche europee - che non riconoscono il giusto peso alle condizioni di lavoro nelle università, il rischio è quello di minare la motivazione dei precari e contribuire a rendere “poco attraenti” le carriere accademiche. Le logiche delle politiche adottate in vari paesi d’Europa si sono rivelate spesso antieconomiche e controproducenti per un sistema che fonda la sua riproduzione nel processo di socializzazione anticipata: un “acclimatamento” - molto impegnativo e protratto per un lungo periodo - che non sempre garantisce all’individuo una coerenza interna tra le diverse esperienze biografiche.
This essay describes how job insecurity in the scientific research field impacts on the activities of knowledge workers. National and international governments fail to appreciate the importance of working conditions in universities, which is demotivating for temporary workers and makes academic careers appear less attractive. The logic underlying the politics of many European countries has often proven anti-economic and counter-productive for a system whose reproduction is based on a process of early socialization, which requires very demanding and lengthy period of acclimatization and does not always guarantee that personal biographies are the result of consistent experiences.
La crisi della vocazione scientifica in Italia tra socializzazione anticipata e precarietà lavorativa
Colella, F
2015-01-01
Abstract
Il saggio, presentato al convegno di Parma il 24 gennaio 2015 cui questa sezione è dedicata, propone una riflessione su come le condizioni di instabilità lavorativa nel campo della ricerca scientifica si ripercuotano sull’attività dei lavoratori intellettuali. Infatti, a fronte di politiche - nazionali ma anche europee - che non riconoscono il giusto peso alle condizioni di lavoro nelle università, il rischio è quello di minare la motivazione dei precari e contribuire a rendere “poco attraenti” le carriere accademiche. Le logiche delle politiche adottate in vari paesi d’Europa si sono rivelate spesso antieconomiche e controproducenti per un sistema che fonda la sua riproduzione nel processo di socializzazione anticipata: un “acclimatamento” - molto impegnativo e protratto per un lungo periodo - che non sempre garantisce all’individuo una coerenza interna tra le diverse esperienze biografiche.File | Dimensione | Formato | |
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