Il saggio introduce un imponente lavoro di ricerca empirica condotto presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza da circa due anni, che si propone di ricostruire la memoria storica, le tendenze di ricerca e il clima culturale che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di studi sociologici a Roma. Comprendere la logica di un «campo» come quello scientifico costituisce uno dei più interessanti ambiti di ricerca sul lavoro intellettuale. In tal senso, il saggio ha l’obiettivo di introdurre un imponente lavoro di ricerca empirica che vede impegnato il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza da circa due anni. Questa indagine ha visto, in particolare, la ricostruzione della memoria storica, delle tendenze di ricerca e del clima culturale che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di studi sociologici a Roma. La nascita, nel 1963, dell’Istituto di Sociologia all’interno della Sapienza Università di Roma rappresenta uno degli eventi seminali che hanno portato all’istituzionalizzazione della Sociologia in Italia negli anni Sessanta del secolo scorso. Superando, però, tentazioni meramente celebrative legate agli anniversari, si è cercato di mettere in opera quella riflessività richiesta alla sociologia, attraverso un’indagine, non solo storica e sociografica, ma prettamente sociologica, dello sviluppo dell’originario Istituto nell’arco di 50 anni, nel tentativo di penetrare le condizioni, i valori e le motivazioni del modus operandi più che l’opus operatum (Bourdieu 2001). Con questo spirito, è stato possibile studiare la storia di questa istituzione come ambito in cui «campo accademico» e «campo scientifico», ma anche politico, hanno avviato dinamiche determinanti per lo sviluppo della stessa. Una disciplina, infatti, si «costruisce»: «la sua storia non è solo un accumulo di idee: implica metodi e tecniche di ricerca, luoghi di formazione, di trasmissione e di studio, individui associati in reti di lavoro e di valutazione dei risultati» (Berthelot 1991, trad. it. p. 13) e l’Istituto di Sociologia costituisce un laboratorio privilegiato per lo studio di tali dinamiche poiché la sua creazione coincide con l’istituzionalizzazione della Sociologia in Italia e, dunque, con la determinazione di quell’habitus accademico, precipuo della disciplina, che vede gli attori «abitare l’istituzione» e interiorizzare la cultura dominante, interpretandola e riproducendola (Bourdieu 1984).

This essay presents an interesting piece of field research carried out by the Department of Communication and Social Research (Sapienza). For the past two years, the research team reconstructed the historical memory, the topics studied and the cultural climate that characterized the last fifty years of sociology in Rome. The establishment of the Institute of Sociology in 1963 was one of the seminal events leading to the institutionalization of sociology in Italy in that period. The study examined the original institute and its 50 year history from a historical and sociographical and above all sociological point of view in an attempt to gain insight into the conditions, values and motivations of its modus operandi – as opposed to its opus operatum (Bourdieu, 2003). Since the 60s, the institutionalization of the discipline has led individuals to internalize the dominant culture of the institution: they interpret and reproduce this culture, and their choices regarding the issues to be investigated are related on the intellectual milieu (Coser 1971). The research team therefore explored how individuals, linked by networks of work and power, have interpreted the institutionalization process, giving rise to a discipline that has its own traditions and national peculiarities, its problems and habits, its beliefs and rituals (Bourdieu 1984; Berthelot, 2008).

Mezzo secolo di Sociologia a Roma. Contributi ad una "ecologia" delle idee sociologiche

COLELLA F;
2013-01-01

Abstract

Il saggio introduce un imponente lavoro di ricerca empirica condotto presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza da circa due anni, che si propone di ricostruire la memoria storica, le tendenze di ricerca e il clima culturale che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di studi sociologici a Roma. Comprendere la logica di un «campo» come quello scientifico costituisce uno dei più interessanti ambiti di ricerca sul lavoro intellettuale. In tal senso, il saggio ha l’obiettivo di introdurre un imponente lavoro di ricerca empirica che vede impegnato il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza da circa due anni. Questa indagine ha visto, in particolare, la ricostruzione della memoria storica, delle tendenze di ricerca e del clima culturale che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di studi sociologici a Roma. La nascita, nel 1963, dell’Istituto di Sociologia all’interno della Sapienza Università di Roma rappresenta uno degli eventi seminali che hanno portato all’istituzionalizzazione della Sociologia in Italia negli anni Sessanta del secolo scorso. Superando, però, tentazioni meramente celebrative legate agli anniversari, si è cercato di mettere in opera quella riflessività richiesta alla sociologia, attraverso un’indagine, non solo storica e sociografica, ma prettamente sociologica, dello sviluppo dell’originario Istituto nell’arco di 50 anni, nel tentativo di penetrare le condizioni, i valori e le motivazioni del modus operandi più che l’opus operatum (Bourdieu 2001). Con questo spirito, è stato possibile studiare la storia di questa istituzione come ambito in cui «campo accademico» e «campo scientifico», ma anche politico, hanno avviato dinamiche determinanti per lo sviluppo della stessa. Una disciplina, infatti, si «costruisce»: «la sua storia non è solo un accumulo di idee: implica metodi e tecniche di ricerca, luoghi di formazione, di trasmissione e di studio, individui associati in reti di lavoro e di valutazione dei risultati» (Berthelot 1991, trad. it. p. 13) e l’Istituto di Sociologia costituisce un laboratorio privilegiato per lo studio di tali dinamiche poiché la sua creazione coincide con l’istituzionalizzazione della Sociologia in Italia e, dunque, con la determinazione di quell’habitus accademico, precipuo della disciplina, che vede gli attori «abitare l’istituzione» e interiorizzare la cultura dominante, interpretandola e riproducendola (Bourdieu 1984).
2013
This essay presents an interesting piece of field research carried out by the Department of Communication and Social Research (Sapienza). For the past two years, the research team reconstructed the historical memory, the topics studied and the cultural climate that characterized the last fifty years of sociology in Rome. The establishment of the Institute of Sociology in 1963 was one of the seminal events leading to the institutionalization of sociology in Italy in that period. The study examined the original institute and its 50 year history from a historical and sociographical and above all sociological point of view in an attempt to gain insight into the conditions, values and motivations of its modus operandi – as opposed to its opus operatum (Bourdieu, 2003). Since the 60s, the institutionalization of the discipline has led individuals to internalize the dominant culture of the institution: they interpret and reproduce this culture, and their choices regarding the issues to be investigated are related on the intellectual milieu (Coser 1971). The research team therefore explored how individuals, linked by networks of work and power, have interpreted the institutionalization process, giving rise to a discipline that has its own traditions and national peculiarities, its problems and habits, its beliefs and rituals (Bourdieu 1984; Berthelot, 2008).
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