A distanza di anni, dopo i risultati di numerose indagini nazionali e internazionali, che, a più livelli, hanno rilevato sia la preparazione professionale degli insegnanti sia le loro continue preoccupazioni circa le proprie conoscenze e abilità in merito ai problemi concernenti la valutazione e la misurazione degli apprendimenti e alla responsabilità di sostenere il miglioramento continuo dei processi di insegnamento-apprendimento, è allarmante riscontrare come ancora troppo deboli si rivelino di fatto le competenze (reali) dei docenti in questo settore, i quali, sul piano della percezione, si sentono anche scarsamente adeguati a svolgere precisi compiti e funzioni valutative. Il divario esistente tra competenze necessarie e competenze reali, tra docenti che riescono ad usare approcci, metodi, tecniche, procedure e strumenti per valutare e coloro che non riescono a farlo o lo fanno in maniera assai limitata o inappropriata, è a tutt’oggi molto forte, ma, forse, fin troppo comprensibile se si pensa che nell’istruzione ancora non può dirsi affermata una “cultura della valutazione e della padronanza”. Lo scarso possesso da parte dei docenti di abilità riconducibili sia al dominio dell’evaluation literacy che a quello dell’assessment literacy rischia infatti di impedire l’avanzamento della qualità e dell’equità nell’istruzione, poiché il rifiuto della valutazione altro non è che lo specchio dell’incapacità di progettare l’insegnamento. Il contributo affronta l’importanza assunta dall’acquisizione di competenze valutative nei percorsi di formazione iniziale, anche in rapporto alle altre competenze metodologiche (comunicazione, relazione, progettazione ecc.), che devono agire all’interno del sistema d’azione didattico per mettere in grado il docente di elaborare una proposta culturale qualitativamente apprezzabile. L’autrice, a partire da una serie di ricerche condotte sui futuri insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria e su quelli in servizio in contesto abruzzese, tratta la questione del corredo di abilità valutative indispensabili per lo svolgimento della professione insegnante e avanza precise linee di intervento formative.

L’evaluation e l’assessment come competenze metodologiche chiave della professione insegnante

Antonella Nuzzaci
2022-01-01

Abstract

A distanza di anni, dopo i risultati di numerose indagini nazionali e internazionali, che, a più livelli, hanno rilevato sia la preparazione professionale degli insegnanti sia le loro continue preoccupazioni circa le proprie conoscenze e abilità in merito ai problemi concernenti la valutazione e la misurazione degli apprendimenti e alla responsabilità di sostenere il miglioramento continuo dei processi di insegnamento-apprendimento, è allarmante riscontrare come ancora troppo deboli si rivelino di fatto le competenze (reali) dei docenti in questo settore, i quali, sul piano della percezione, si sentono anche scarsamente adeguati a svolgere precisi compiti e funzioni valutative. Il divario esistente tra competenze necessarie e competenze reali, tra docenti che riescono ad usare approcci, metodi, tecniche, procedure e strumenti per valutare e coloro che non riescono a farlo o lo fanno in maniera assai limitata o inappropriata, è a tutt’oggi molto forte, ma, forse, fin troppo comprensibile se si pensa che nell’istruzione ancora non può dirsi affermata una “cultura della valutazione e della padronanza”. Lo scarso possesso da parte dei docenti di abilità riconducibili sia al dominio dell’evaluation literacy che a quello dell’assessment literacy rischia infatti di impedire l’avanzamento della qualità e dell’equità nell’istruzione, poiché il rifiuto della valutazione altro non è che lo specchio dell’incapacità di progettare l’insegnamento. Il contributo affronta l’importanza assunta dall’acquisizione di competenze valutative nei percorsi di formazione iniziale, anche in rapporto alle altre competenze metodologiche (comunicazione, relazione, progettazione ecc.), che devono agire all’interno del sistema d’azione didattico per mettere in grado il docente di elaborare una proposta culturale qualitativamente apprezzabile. L’autrice, a partire da una serie di ricerche condotte sui futuri insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria e su quelli in servizio in contesto abruzzese, tratta la questione del corredo di abilità valutative indispensabili per lo svolgimento della professione insegnante e avanza precise linee di intervento formative.
2022
978-88-6866-810-5
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