Le aree industriali dismesse, diversamente poste in aree interstiziali, a fronte di un’incontrollata crescita urbana, rappresentano oggi quella condizione di marginalità in grado di generare degrado ambientale e sociale. Il riconoscimento del loro valore testimoniale connesso all’avvio del rapido processo di industrializzazione del Paese, come delle fasi successive, e la necessità della loro conservazione e tutela trasformano la loro condizione in quella di una marginalità possibile attivabile attraverso strategie di rigenerazione volte a definire non solo nuove forme d’uso dello spazio ma anche rinnovati e più inclusivi modelli sociali. Il presente contributo intende presentare, secondo un approccio multidisciplinare e multiscalare, la sperimentazione progettuale sull’Ex Zuccherificio di Rieti. Il progetto di rigenerazione urbana recupera il complesso storico, creando nuove polarità culturali e di servizio, e lo riconnette con il contesto delineando nuove relazioni e rinnovati legami con la città.

Disused industrial areas, otherwise placed in interstitial areas, in the face of uncontrolled urban growth, today represent that marginal condition capable of generating environmental and social degradation. The recognition of their testimonial value connected to the start of the rapid industrialization process of the country, as of the subsequent phases, and the need for their conservation and protection transform their condition into that of a possible marginality which can be activated through regeneration strategies aimed at define not only new forms of use of space but also renewed and more inclusive social models. This contribution intends to present, according to a multidisciplinary and multiscalar approach, the design experimentation on the Rieti Ex Sugar Factory. The urban regeneration project recovers the complex of historic buildings, creating new cultural polarities and of service, and reconnects it with the context by outlining new relationships and renewed links with the city.

Architettura parassitaria e resilienza: rigenerazione urbana e riuso edilizio per l’Ex Zuccherificio di Rieti

Alessandra Bellicoso
;
Stefania Manna;Donato Di Ludovico;Riccardo Gunnella
2022-01-01

Abstract

Le aree industriali dismesse, diversamente poste in aree interstiziali, a fronte di un’incontrollata crescita urbana, rappresentano oggi quella condizione di marginalità in grado di generare degrado ambientale e sociale. Il riconoscimento del loro valore testimoniale connesso all’avvio del rapido processo di industrializzazione del Paese, come delle fasi successive, e la necessità della loro conservazione e tutela trasformano la loro condizione in quella di una marginalità possibile attivabile attraverso strategie di rigenerazione volte a definire non solo nuove forme d’uso dello spazio ma anche rinnovati e più inclusivi modelli sociali. Il presente contributo intende presentare, secondo un approccio multidisciplinare e multiscalare, la sperimentazione progettuale sull’Ex Zuccherificio di Rieti. Il progetto di rigenerazione urbana recupera il complesso storico, creando nuove polarità culturali e di servizio, e lo riconnette con il contesto delineando nuove relazioni e rinnovati legami con la città.
2022
9788829716661
Disused industrial areas, otherwise placed in interstitial areas, in the face of uncontrolled urban growth, today represent that marginal condition capable of generating environmental and social degradation. The recognition of their testimonial value connected to the start of the rapid industrialization process of the country, as of the subsequent phases, and the need for their conservation and protection transform their condition into that of a possible marginality which can be activated through regeneration strategies aimed at define not only new forms of use of space but also renewed and more inclusive social models. This contribution intends to present, according to a multidisciplinary and multiscalar approach, the design experimentation on the Rieti Ex Sugar Factory. The urban regeneration project recovers the complex of historic buildings, creating new cultural polarities and of service, and reconnects it with the context by outlining new relationships and renewed links with the city.
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