I diversi processi di ricostruzione che coinvolgono la città dell’Aquila colpita da nu- merosi eventi sismici, tra cui i più rilevanti per intensità e livello di danno sono quelli del 1315, del 1349, del 1461 e del 1703, si legano spesso a significativi processi di riassetto del tessuto urbano e implicano una progressiva alterazione delle regole co- struttive della compagine muraria e un sapiente ricorso a presidi tecnici antisismici. Dall’osservazione del tessuto edilizio storico è possibile quindi rintracciare una ca- pacità diffusa di porre in opera una serie di soluzioni costruttive, volte ad aumentare la resistenza degli edifici nei confronti del terremoto, che costituiscono i caratteri di una “cultura sismica locale” complessa e articolata. Quest’ultima ha trovato condi- zioni di continuità di applicazione e sperimentazione in un arco temporale piuttosto lungo, che accompagna le ricostruzioni settecentesche attraverso una prassi costrut- tiva fondata sulla conoscenza profonda della struttura muraria e sulla padronanza della regola d’arte. Nell’ambito di questa cultura costruttiva un ruolo rilevante è attribuito agli elementi lignei che, con funzioni diverse, vengono inseriti all’interno dell’apparecchiatura costruttiva sia dell’edilizia di base che di quella palaziata. L’in- tegrazione degli elementi lignei può assumere il carattere di sistema e coinvolgere l’intero apparecchio costruttivo o, al contrario, quello di intervento puntuale legato ai singoli elementi costruttivi. L’obbiettivo dello studio che viene presentato è quel- lo di comprendere se questi presidi antisismici, qui riportati nell’ambito della rico- struzione settecentesca dell’edilizia palaziale, abbiano rappresentato un ambito di sperimentazione e di anticipazione rispetto alla cultura tecnica ufficiale o se invece abbiano assimilato conoscenza da esperienze e prassi già codificate.

The city of L’Aquila was hit by numerous seismic events. The most relevant in terms of intensity and level of damage are those occurred in 1315, 1349, 1461 and 1703. The various reconstruction processes are often connected to significant realignment of the urban structure and imply a progressive alteration of the building rules for the construction of walls and a wise use of antiseismic presidia. By looking at the historical building structure, it is possible to detect a widespread ability to put in place a series of constructive solutions aimed at increasing the building resistance to the earthquake. These represent the feature of a complex and articulated “local sei- smic culture”. Such culture has been continuously used and tested in a long period of time in the eighteenth-century reconstructions, through a building practice based on a profound knowledge of the wall structure and on a perfect mastery of rule of art. In the context of this construction culture, a significant role is attributed to the wooden elements integrated, with different roles, both in the basic building and in the aristo- cratic building. These elements can take the character of system and involve the entire constructive apparatus, alternatively, it can be used for single building elements. This study aims at understanding whether the anti-seismic measures, reported here as part of the eighteenth-century reconstruction of the palatial building, represented a field of experimentation and anticipation of the official technical culture or if, on the contrary, they have assimilated knowledge from experience and practices already codified.

Presidi antisismici nella storia: il ruolo degli elementi lignei nella cultura costruttiva aquilana.

A. Tosone;A. Bellicoso
2022-01-01

Abstract

I diversi processi di ricostruzione che coinvolgono la città dell’Aquila colpita da nu- merosi eventi sismici, tra cui i più rilevanti per intensità e livello di danno sono quelli del 1315, del 1349, del 1461 e del 1703, si legano spesso a significativi processi di riassetto del tessuto urbano e implicano una progressiva alterazione delle regole co- struttive della compagine muraria e un sapiente ricorso a presidi tecnici antisismici. Dall’osservazione del tessuto edilizio storico è possibile quindi rintracciare una ca- pacità diffusa di porre in opera una serie di soluzioni costruttive, volte ad aumentare la resistenza degli edifici nei confronti del terremoto, che costituiscono i caratteri di una “cultura sismica locale” complessa e articolata. Quest’ultima ha trovato condi- zioni di continuità di applicazione e sperimentazione in un arco temporale piuttosto lungo, che accompagna le ricostruzioni settecentesche attraverso una prassi costrut- tiva fondata sulla conoscenza profonda della struttura muraria e sulla padronanza della regola d’arte. Nell’ambito di questa cultura costruttiva un ruolo rilevante è attribuito agli elementi lignei che, con funzioni diverse, vengono inseriti all’interno dell’apparecchiatura costruttiva sia dell’edilizia di base che di quella palaziata. L’in- tegrazione degli elementi lignei può assumere il carattere di sistema e coinvolgere l’intero apparecchio costruttivo o, al contrario, quello di intervento puntuale legato ai singoli elementi costruttivi. L’obbiettivo dello studio che viene presentato è quel- lo di comprendere se questi presidi antisismici, qui riportati nell’ambito della rico- struzione settecentesca dell’edilizia palaziale, abbiano rappresentato un ambito di sperimentazione e di anticipazione rispetto alla cultura tecnica ufficiale o se invece abbiano assimilato conoscenza da esperienze e prassi già codificate.
2022
978-88-86638-94-4
The city of L’Aquila was hit by numerous seismic events. The most relevant in terms of intensity and level of damage are those occurred in 1315, 1349, 1461 and 1703. The various reconstruction processes are often connected to significant realignment of the urban structure and imply a progressive alteration of the building rules for the construction of walls and a wise use of antiseismic presidia. By looking at the historical building structure, it is possible to detect a widespread ability to put in place a series of constructive solutions aimed at increasing the building resistance to the earthquake. These represent the feature of a complex and articulated “local sei- smic culture”. Such culture has been continuously used and tested in a long period of time in the eighteenth-century reconstructions, through a building practice based on a profound knowledge of the wall structure and on a perfect mastery of rule of art. In the context of this construction culture, a significant role is attributed to the wooden elements integrated, with different roles, both in the basic building and in the aristo- cratic building. These elements can take the character of system and involve the entire constructive apparatus, alternatively, it can be used for single building elements. This study aims at understanding whether the anti-seismic measures, reported here as part of the eighteenth-century reconstruction of the palatial building, represented a field of experimentation and anticipation of the official technical culture or if, on the contrary, they have assimilated knowledge from experience and practices already codified.
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