I principali disturbi del gusto sono rappresentati da alterazioni quantitative e qualitative. Le alterazioni quantitative possono essere l’ageusia (assenza della sensazione gustativa), l’ipogeusia (riduzione della sensazione gustativa) e l’ipergeusia (aumento della sensazione gustativa). Le alterazioni qualitative si distinguono in parageusia (distorsione del gusto durante un pasto), fantageusia (percezione gustativa in assenza di stimolazione gustativa) e cacogeusia (sensazione gustativa sgradevole). La perdita completa del gusto è rara poiché, come detto prima, numerose fibre nervose sono deputate al trasporto della sensazione gustativa alla corteccia cerebrale mentre più frequentemente può verificarsi un’ipogeusia. Le cause più comuni di perdita del gusto sono costituite da infezioni del cavo orale (candidosi, gengiviti, periodontiti, scialoadeniti, lichen planus, ecc.), assunzione di farmaci (ACE- inibitori, anticolinergici, antidepressivi, antistaminici, calcio-antagonisti, β-bloccanti, anticoagulanti orali, macrolidi, chinolonici, ecc.), utilizzo di apparecchi orali (protesi dentaria), procedure odontoiatriche (estrazioni dentarie, ecc.) e la paralisi di Bell. Altre cause meno frequenti di disturbi del gusto sono rappresentate da deficit nutrizionali, insufficienza renale cronica, epatopatie, AIDS, tumori del cavo orale, chirurgia dell’otosclerosi (in seguito alla lesione o allo stiramento della corda del timpano), tonsillectomia (per lesione del ramo linguale del n. glossofaringeo), traumi cranici, esposizione a sostanze chimico-industriali (insetticidi, benzene, cromo, ecc.) e radioterapia di testa e collo. Alterazioni del gusto possono accompagnare disordini psichiatrici come l’anoressia nervosa e la bulimia e malattie sistemiche come il diabete mellito e l’ipotiroidismo. La presenza di un’aura gustativa è descritta in corso di epilessia e cefalea migrante. La sindrome di Sjogren può provocare una disgeusia conseguente all’eccessiva secchezza del cavo orale.

La clinica delle disgeusie

EIBENSTEIN, ALBERTO
2004-01-01

Abstract

I principali disturbi del gusto sono rappresentati da alterazioni quantitative e qualitative. Le alterazioni quantitative possono essere l’ageusia (assenza della sensazione gustativa), l’ipogeusia (riduzione della sensazione gustativa) e l’ipergeusia (aumento della sensazione gustativa). Le alterazioni qualitative si distinguono in parageusia (distorsione del gusto durante un pasto), fantageusia (percezione gustativa in assenza di stimolazione gustativa) e cacogeusia (sensazione gustativa sgradevole). La perdita completa del gusto è rara poiché, come detto prima, numerose fibre nervose sono deputate al trasporto della sensazione gustativa alla corteccia cerebrale mentre più frequentemente può verificarsi un’ipogeusia. Le cause più comuni di perdita del gusto sono costituite da infezioni del cavo orale (candidosi, gengiviti, periodontiti, scialoadeniti, lichen planus, ecc.), assunzione di farmaci (ACE- inibitori, anticolinergici, antidepressivi, antistaminici, calcio-antagonisti, β-bloccanti, anticoagulanti orali, macrolidi, chinolonici, ecc.), utilizzo di apparecchi orali (protesi dentaria), procedure odontoiatriche (estrazioni dentarie, ecc.) e la paralisi di Bell. Altre cause meno frequenti di disturbi del gusto sono rappresentate da deficit nutrizionali, insufficienza renale cronica, epatopatie, AIDS, tumori del cavo orale, chirurgia dell’otosclerosi (in seguito alla lesione o allo stiramento della corda del timpano), tonsillectomia (per lesione del ramo linguale del n. glossofaringeo), traumi cranici, esposizione a sostanze chimico-industriali (insetticidi, benzene, cromo, ecc.) e radioterapia di testa e collo. Alterazioni del gusto possono accompagnare disordini psichiatrici come l’anoressia nervosa e la bulimia e malattie sistemiche come il diabete mellito e l’ipotiroidismo. La presenza di un’aura gustativa è descritta in corso di epilessia e cefalea migrante. La sindrome di Sjogren può provocare una disgeusia conseguente all’eccessiva secchezza del cavo orale.
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