Un percorso del progetto di ricerca “Territori Aperti” dell’Università dell’Aquila riguarda il tema dei territori marginalizzati, come ad esempio quelli “fragili” dei crateri sismici del 2009 e del 2016-17, che corrispondono alle aree interne dell’Italia Mediana, un’area snodo tra il centronord e il mezzogiorno e tra la fascia adriatica e tirrenica, che presenta caratteri di abbandono e dismissione. Si definiscono fragili i settori territoriali che presentano fenomeni di marginalità spaziale, disuguaglianze sociali, squilibri demografici, rischio di abbandono, incuria, degrado e svantaggi economici. A questi fenomeni la nostra ricerca aggiunge l’isolamento e la vulnerabilità (sociale-territoriale, paesaggistica e naturalistico-ambientale) nonché l’impatto dei rischi, tra cui quello pandemico. A livello metodologico, la ricerca ha sviluppato tre set di indici, che descrivono le fragilità fisiche, sociali ed economiche del territorio analizzato. A fianco a queste letture, che definiscono le geografie delle fragilità, altre riguardano tematiche interagenti come il turismo, l’accessibilità e la pianificazione. L’acquisizione dei dati sulla diffusione e distribuzione del virus Sars-Cov2, e la sovrapposizione con le suddette analisi, evidenzia alcuni fenomeni, tra i quali lo squilibrio del sistema dei servizi e delle attrezzature, con particolare riferimento a quelli sanitari di livello territoriale. Tali fenomeni sono stati affrontati nella ricerca con strategie di Recovery Planning.
Il sistema dei servizi per la sanità territoriale in aree fragili e marginalizzate.
Donato Di Ludovico
;Chiara Capannolo;Federico Eugeni
2022-01-01
Abstract
Un percorso del progetto di ricerca “Territori Aperti” dell’Università dell’Aquila riguarda il tema dei territori marginalizzati, come ad esempio quelli “fragili” dei crateri sismici del 2009 e del 2016-17, che corrispondono alle aree interne dell’Italia Mediana, un’area snodo tra il centronord e il mezzogiorno e tra la fascia adriatica e tirrenica, che presenta caratteri di abbandono e dismissione. Si definiscono fragili i settori territoriali che presentano fenomeni di marginalità spaziale, disuguaglianze sociali, squilibri demografici, rischio di abbandono, incuria, degrado e svantaggi economici. A questi fenomeni la nostra ricerca aggiunge l’isolamento e la vulnerabilità (sociale-territoriale, paesaggistica e naturalistico-ambientale) nonché l’impatto dei rischi, tra cui quello pandemico. A livello metodologico, la ricerca ha sviluppato tre set di indici, che descrivono le fragilità fisiche, sociali ed economiche del territorio analizzato. A fianco a queste letture, che definiscono le geografie delle fragilità, altre riguardano tematiche interagenti come il turismo, l’accessibilità e la pianificazione. L’acquisizione dei dati sulla diffusione e distribuzione del virus Sars-Cov2, e la sovrapposizione con le suddette analisi, evidenzia alcuni fenomeni, tra i quali lo squilibrio del sistema dei servizi e delle attrezzature, con particolare riferimento a quelli sanitari di livello territoriale. Tali fenomeni sono stati affrontati nella ricerca con strategie di Recovery Planning.Pubblicazioni consigliate
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