Lo studio dei fenomeni di vita residua costituisce, da sempre, oggetto privilegiato della trattatistica-medico legale trattandosi di tuta ricerca dalla quale continuano a scaturire utili possibilità applicative che, si spera, potrebbero fontire parametri di riferimento sempre più attendibili nella prospettiva del giudizio tanatodiagnostico. _ Gli Autori, prendendo spunto da un caso giunto alla loro osservazione, affrontano il problema della diagnosi di morte in soggetti collegati ad apparecchiature atte a sostenere le funzioni vitali primarie che, talvolta, possono contribuìre o creare situazioni di allarme ovvero di urgenza terapeutica entraambe del tutto ingiustificate. In particolare, vengono illustrati i casi relativi al decesso di quattro pazienti portatori di pacemaker definitivi o temporanei (PMK), ricoverati presso una Unità di Terapia Intensiva Coronarica, sottoposti a monitoraggio elettrocardiografico e pletismografico. In tali soggetti la stimolazione elettrica indotta dal PMK determinava, nella fase intermedia della morte, una depolarizzazione del muscolo cardiaco, rilevabile all'ECG, in assenza di attività. meccanica cardiaca e quindi di polso arterioso. Questo particolare quadro elettrofìsiologico, noto in letteratura come Dissociazione Elettro-Meccanica, costittLisce ulteriore conferma della realtà di una vita biologica residua delle fibrocellule rnuscolari cardiache, ancora eccitabili e responsive alla stimolazione elettrica indotta dal PMK.

The study of residual life phenomena has always been of particular importance in legal medicirte and research continues to offer further insights which are hoped will provide eyen more reliable guidelines for diagnosing death. - Following a case that came under their observation, the authors look at the problems linked to diagnosing death in patients connected to equipment for sustaining primary life functions. The latter can often contribute unnecessary to the creation of alarm or the instigation of urgent therapy. The authors look at four cases of death in patients with temporary or permanent pacemakers whoo were admitted to the Coronary Intensive Care Unit and monitored by electrocardiography and plethymography. In these cases the electrical stimulation induced by the PMKs resulted in the depolarization of cardiac muscle in the intemtediate phase/stage of death. This depolarization was recorded by ECG, in the absence of cardiac mechaanical activity and thus of arterial pulse.

LA DIAGNOSI DI MORTE PER ARRESTO CARDIACO IN SOGGETTI PORTATORI Dl PACEMAKER: OSSERVMIONI PERSONALI

SERRI, Franco;
2004-01-01

Abstract

The study of residual life phenomena has always been of particular importance in legal medicirte and research continues to offer further insights which are hoped will provide eyen more reliable guidelines for diagnosing death. - Following a case that came under their observation, the authors look at the problems linked to diagnosing death in patients connected to equipment for sustaining primary life functions. The latter can often contribute unnecessary to the creation of alarm or the instigation of urgent therapy. The authors look at four cases of death in patients with temporary or permanent pacemakers whoo were admitted to the Coronary Intensive Care Unit and monitored by electrocardiography and plethymography. In these cases the electrical stimulation induced by the PMKs resulted in the depolarization of cardiac muscle in the intemtediate phase/stage of death. This depolarization was recorded by ECG, in the absence of cardiac mechaanical activity and thus of arterial pulse.
2004
Lo studio dei fenomeni di vita residua costituisce, da sempre, oggetto privilegiato della trattatistica-medico legale trattandosi di tuta ricerca dalla quale continuano a scaturire utili possibilità applicative che, si spera, potrebbero fontire parametri di riferimento sempre più attendibili nella prospettiva del giudizio tanatodiagnostico. _ Gli Autori, prendendo spunto da un caso giunto alla loro osservazione, affrontano il problema della diagnosi di morte in soggetti collegati ad apparecchiature atte a sostenere le funzioni vitali primarie che, talvolta, possono contribuìre o creare situazioni di allarme ovvero di urgenza terapeutica entraambe del tutto ingiustificate. In particolare, vengono illustrati i casi relativi al decesso di quattro pazienti portatori di pacemaker definitivi o temporanei (PMK), ricoverati presso una Unità di Terapia Intensiva Coronarica, sottoposti a monitoraggio elettrocardiografico e pletismografico. In tali soggetti la stimolazione elettrica indotta dal PMK determinava, nella fase intermedia della morte, una depolarizzazione del muscolo cardiaco, rilevabile all'ECG, in assenza di attività. meccanica cardiaca e quindi di polso arterioso. Questo particolare quadro elettrofìsiologico, noto in letteratura come Dissociazione Elettro-Meccanica, costittLisce ulteriore conferma della realtà di una vita biologica residua delle fibrocellule rnuscolari cardiache, ancora eccitabili e responsive alla stimolazione elettrica indotta dal PMK.
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