Tra Cinque e Seicento, la portata rivoluzionaria del De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio è attestata dalla diffusione di una ‘letteratura anatomica’ in cui l’anatomia è intesa sia come argomento che come pratica retorica. Partendo da queste premesse, il saggio propone una prima disamina degli usi del sapere anatomico nella produzione in versi del XVII secolo, prestando particolare attenzione alle forme del poema didascalico (Andrea Trimarchi e Agostino Coltellini), alle digressioni anatomiche nel poema epico (Nicola Villani) e alla lirica breve (Federigo Meninni)

«La fatica de i corpi egri mortali / la sua meraviglia ora a me narra»: per uno studio sul sapere anatomico nella produzione in versi di età barocca

Maria Di Maro
2023-01-01

Abstract

Tra Cinque e Seicento, la portata rivoluzionaria del De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio è attestata dalla diffusione di una ‘letteratura anatomica’ in cui l’anatomia è intesa sia come argomento che come pratica retorica. Partendo da queste premesse, il saggio propone una prima disamina degli usi del sapere anatomico nella produzione in versi del XVII secolo, prestando particolare attenzione alle forme del poema didascalico (Andrea Trimarchi e Agostino Coltellini), alle digressioni anatomiche nel poema epico (Nicola Villani) e alla lirica breve (Federigo Meninni)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11697/203099
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 0
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? 0
social impact