"Il bambino che non parla (o che parla male)"

Di fronte ad un bambino con ritardi o gravi difetti nell'acquisizione del linguaggio l'obbligo perentorio è di non perdere tempo prezioso. Dopo aver escluso gravi turbe organiche di natura audiologica, visiva, neurologica e foniatrica, si avvia il bambino alla valutazione logopedica per la formulazione del profilo comunicativo personale. Si tratta, in sostanza, di costruire la mappa dei livelli impressivo (visivo, uditivo, tattile-kinestesico, gustativo e olfattivo), espressivo (motricità globale, motricità fine, canale mimico-gestuale, canale verbale-fonatorio) e integrativo (gioco, sviluppo psico-sociale, schema corporeo, operazioni concrete, linguaggio). L'abilitazione all'acquisizione del linguaggio verbale a fasce di popolazione infantile, in passato escluse, è oggi possibile. Essa comporta un iniziale investimento di risorse, ma è destinata nel tempo ad essere una scelta conveniente, non solo in termini di integrazione per il singolo individuo, ma anche da un punto di vista economico per la comunità.