Le recenti linee di studio nel campo della rappresentazione dell’architettura suggeriscono di coniugare la “Teoria dei Modelli” con i portati delle “Scienze Visuali”. Questa correlazione è evidente nel caso dei modelli digitali che sono intrinsecamente costituiti da sistemi di dati complessi, hanno la loro epifania attraverso visualizzazioni declinabili, e nelle diverse modalità nel continuum della mixed reality. Più precisamente si tratta di “meta-modelli” che effettivamente possiedono il carattere di “virtualità”, inteso non nel senso di de-realizzazione, ma in quello di “campo interrogabile” dal quale le immagini originano in base alla loro capacità di spostare il proprio centro di gravità ontologico. Pertanto il modello non si configura più come un prodotto “finito” ma piuttosto “aperto” e “virtuale”, cioè nel senso etimologico di dotato di “virtù”, in costante evoluzione nei contenuti e nell’esperienza. L’obiettivo dell’articolo è quello di offrire una riflessione su come la teoria dei modelli e la cultura visiva suggeriscano punti di vista utili per studiare le questioni della rappresentazione del patrimonio architettonico nell’ambito della sfera digitale.
Teoria del Modelli e Scienze Visuali nella rappresentazione digitale dell’architettura
S. Brusaporci
2023-01-01
Abstract
Le recenti linee di studio nel campo della rappresentazione dell’architettura suggeriscono di coniugare la “Teoria dei Modelli” con i portati delle “Scienze Visuali”. Questa correlazione è evidente nel caso dei modelli digitali che sono intrinsecamente costituiti da sistemi di dati complessi, hanno la loro epifania attraverso visualizzazioni declinabili, e nelle diverse modalità nel continuum della mixed reality. Più precisamente si tratta di “meta-modelli” che effettivamente possiedono il carattere di “virtualità”, inteso non nel senso di de-realizzazione, ma in quello di “campo interrogabile” dal quale le immagini originano in base alla loro capacità di spostare il proprio centro di gravità ontologico. Pertanto il modello non si configura più come un prodotto “finito” ma piuttosto “aperto” e “virtuale”, cioè nel senso etimologico di dotato di “virtù”, in costante evoluzione nei contenuti e nell’esperienza. L’obiettivo dell’articolo è quello di offrire una riflessione su come la teoria dei modelli e la cultura visiva suggeriscano punti di vista utili per studiare le questioni della rappresentazione del patrimonio architettonico nell’ambito della sfera digitale.File | Dimensione | Formato | |
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