l’affermazione, presente in consulenze e sentenze, secondo cui in un piano di ammortamento stilato nel regime della capitalizzazione composta, le quote interessi sono calcolate secondo le leggi del regime della capitalizzazione semplice, è un’affermazione priva di significato e denota una insufficiente conoscenza della Matematica Finanziaria. L’argomento verrà ulteriormente approfondito al termine del presente articolo. Rinviando a specifici articoli (e/o presentazioni) le considerazioni relative alle altre tipologie di oneri e limitando la successiva trattazione al “differenziale di regime finanziario”, va chiarito che il principale problema, che i diversi consulenti tecnici (siano essi d’ufficio o di parte) incontrano nella definizione del TEG, riguarda l’eterogeneità della forma con cui le varie spese si presentano: importi (ad esempio: istruttoria, perizie, assicurazioni,…), tassi (ad esempio: tasso di mora, in forma globale oppure additiva), aliquote (ad esempio: estinzione anticipata, che può anche presentarsi sotto forma di ridotto tasso di attualizzazione, rispetto al tasso contrattuale) e algoritmi sottostanti a diversi regimi finanziari (ad esempio: regime della capitalizzazione composta e regime della capitalizzazione semplice). Spesso, nell’incapacità di gestire globalmente il fenomeno, tale difficoltà viene dai consulenti banalmente superata, effettuando verifiche di superamento del TSU, separatamente per ciascuna tipologia di spesa Una volta effettuata la stesura dei due piani di ammortamento in capitalizzazione composta e capitalizzazione semplice l’onere implicito relativo al differenziale di regime risulta pari al valore attuale, nel regime della capitalizzazione composta, in base a un tasso effettivo periodale di valutazione della rendita, le cui rate costitutive sono date dalla differenza tra la grandezza finanziaria del piano di ammortamento in regime di capitalizzazione composta e l’analoga grandezza finanziaria del piano di ammortamento in regime di capitalizzazione semplice. Dell’importo dell’onere implicito sopra definito è possibile dare una significativa interpretazione finanziaria della partecipazione al processo di ammortamento del prestito: esso può essere considerato un accantonamento di tipo virtuale, stornato dall’importo del prestito, dal quale prelevare, ad ogni pagamento di rata, la differenza in eccesso rispetto alla rata calcolata in CS, per poter pagare la rata richiesta dalla Banca, calcolata in CC (pagando quindi le rate calcolate in CC, gravandosi delle rate calcolate in CS). Tale accantonamento, produttivo secondo il tasso d’interesse di valutazione andrà a ridursi, fino al suo azzeramento alla scadenza del processo di ammortamento.
Considerazioni sull’onere implicito relativo al differenziale di regime finanziario nelle operazioni di prestito con rimborso rateale. Analisi e confronti tra metodologie di valutazione
Barracchini Carla
Methodology
;
2021-01-01
Abstract
l’affermazione, presente in consulenze e sentenze, secondo cui in un piano di ammortamento stilato nel regime della capitalizzazione composta, le quote interessi sono calcolate secondo le leggi del regime della capitalizzazione semplice, è un’affermazione priva di significato e denota una insufficiente conoscenza della Matematica Finanziaria. L’argomento verrà ulteriormente approfondito al termine del presente articolo. Rinviando a specifici articoli (e/o presentazioni) le considerazioni relative alle altre tipologie di oneri e limitando la successiva trattazione al “differenziale di regime finanziario”, va chiarito che il principale problema, che i diversi consulenti tecnici (siano essi d’ufficio o di parte) incontrano nella definizione del TEG, riguarda l’eterogeneità della forma con cui le varie spese si presentano: importi (ad esempio: istruttoria, perizie, assicurazioni,…), tassi (ad esempio: tasso di mora, in forma globale oppure additiva), aliquote (ad esempio: estinzione anticipata, che può anche presentarsi sotto forma di ridotto tasso di attualizzazione, rispetto al tasso contrattuale) e algoritmi sottostanti a diversi regimi finanziari (ad esempio: regime della capitalizzazione composta e regime della capitalizzazione semplice). Spesso, nell’incapacità di gestire globalmente il fenomeno, tale difficoltà viene dai consulenti banalmente superata, effettuando verifiche di superamento del TSU, separatamente per ciascuna tipologia di spesa Una volta effettuata la stesura dei due piani di ammortamento in capitalizzazione composta e capitalizzazione semplice l’onere implicito relativo al differenziale di regime risulta pari al valore attuale, nel regime della capitalizzazione composta, in base a un tasso effettivo periodale di valutazione della rendita, le cui rate costitutive sono date dalla differenza tra la grandezza finanziaria del piano di ammortamento in regime di capitalizzazione composta e l’analoga grandezza finanziaria del piano di ammortamento in regime di capitalizzazione semplice. Dell’importo dell’onere implicito sopra definito è possibile dare una significativa interpretazione finanziaria della partecipazione al processo di ammortamento del prestito: esso può essere considerato un accantonamento di tipo virtuale, stornato dall’importo del prestito, dal quale prelevare, ad ogni pagamento di rata, la differenza in eccesso rispetto alla rata calcolata in CS, per poter pagare la rata richiesta dalla Banca, calcolata in CC (pagando quindi le rate calcolate in CC, gravandosi delle rate calcolate in CS). Tale accantonamento, produttivo secondo il tasso d’interesse di valutazione andrà a ridursi, fino al suo azzeramento alla scadenza del processo di ammortamento.Pubblicazioni consigliate
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