La presente proposta di ricerca ha in oggetto il Papiro di Ossirinco XVII 2076. L’esemplare papiraceo presenta due colonne di scrittura, recanti l’una delle annotazioni di commento ad un testo lirico, mentre l’altra riporta i rr. 23-34 di un componimento di paternità saffica. Il testimone papiraceo offre molteplici spunti di interesse: dal punto di vista paleografico è possibile individuare sul supporto due distinte tipologie di scrittura, una prima posata e chiara, che riporta il frammento di testo lirico ed una di dimensione ridotta e più corsiveggiante con la quale sono state redatte le note a margine. Mediante l’analisi delle caratteristiche paleografiche dei due testi riportati sul frustulo, si tenterà di comprendere se le due scritture possono essere attribuite alla medesima mano o meno. Il P. Oxy. 2076 risulta un esemplare di estremo interesse anche sotto il profilo del layout e, in particolar modo, del paratesto: il frammento papiraceo, infatti, è corredato da numerosi segni paratestuali, tra i quali una subscriptio finale, molto rara da individuare tra i papiri di paternità saffica. Quest’ultimo elemento assume un’importanza fondamentale dal punto di vista paleografico, ma anche dal punto di vista dell’interpretazione del testo, dal momento che ha permesso di fugare alcuni dubbi rispetto all’attribuzione del componimento alla poetessa e, in ultimo, della sua collocazione all’interno dell’edizione alessandrina. In ultima istanza, verrà affrontato il problema interpretativo relativo alle note a margine del papiro: mediante la comparazione tra i marginalia ed il loro contenuto, laddove comprensibile, con il testo del componimento saffico, si tenterà di comprendere se e in che modo i due testi comunichino tra loro. L’insieme degli elementi paleografici, parafegramatici ed interpretativi contribuirà, in ultimo, a vagliare un’ipotesi rispetto all’ipotetico ambiente di circolazione del P. Oxy. 2076.
P. Oxy. 2076: la poesia di Saffo alla prova dell'esegesi e dell'erudizione filologica
Sara Elleboro
In corso di stampa
Abstract
La presente proposta di ricerca ha in oggetto il Papiro di Ossirinco XVII 2076. L’esemplare papiraceo presenta due colonne di scrittura, recanti l’una delle annotazioni di commento ad un testo lirico, mentre l’altra riporta i rr. 23-34 di un componimento di paternità saffica. Il testimone papiraceo offre molteplici spunti di interesse: dal punto di vista paleografico è possibile individuare sul supporto due distinte tipologie di scrittura, una prima posata e chiara, che riporta il frammento di testo lirico ed una di dimensione ridotta e più corsiveggiante con la quale sono state redatte le note a margine. Mediante l’analisi delle caratteristiche paleografiche dei due testi riportati sul frustulo, si tenterà di comprendere se le due scritture possono essere attribuite alla medesima mano o meno. Il P. Oxy. 2076 risulta un esemplare di estremo interesse anche sotto il profilo del layout e, in particolar modo, del paratesto: il frammento papiraceo, infatti, è corredato da numerosi segni paratestuali, tra i quali una subscriptio finale, molto rara da individuare tra i papiri di paternità saffica. Quest’ultimo elemento assume un’importanza fondamentale dal punto di vista paleografico, ma anche dal punto di vista dell’interpretazione del testo, dal momento che ha permesso di fugare alcuni dubbi rispetto all’attribuzione del componimento alla poetessa e, in ultimo, della sua collocazione all’interno dell’edizione alessandrina. In ultima istanza, verrà affrontato il problema interpretativo relativo alle note a margine del papiro: mediante la comparazione tra i marginalia ed il loro contenuto, laddove comprensibile, con il testo del componimento saffico, si tenterà di comprendere se e in che modo i due testi comunichino tra loro. L’insieme degli elementi paleografici, parafegramatici ed interpretativi contribuirà, in ultimo, a vagliare un’ipotesi rispetto all’ipotetico ambiente di circolazione del P. Oxy. 2076.Pubblicazioni consigliate
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