Il volume affronta i temi connessi al fenomeno della povertà educativa nei territori in emergenza e in post-emergenza, attraverso la ricostruzione del quadro teorico di riferimento e la documentazione dell’esperienza del progetto SPINP “Solo Posti in Piedi. Educare oltre i banchi”, realizzato nella città dell’Aquila a 10 anni dal sisma del 2009. La riflessione proposta prende in considerazione povertà educativa ed emergenze come esperienze “liquide” e interconnesse e si basa su una ricerca che ha interrogato sistematicamente una pluralità di fattori e dimensioni. Le autrici avviano un dialogo educativo multidisciplinare in cui il sapere psicologico e pedagogico si incontrano secondo un disegno progettuale condiviso che sottolinea il fine emancipativo dell’educazione, riferendosi ad una “educazione resistente e critica”, non solo “resiliente”; con lo sguardo rivolto alla persona, alla comunità, ma anche alle dinamiche sociali ed economiche generate da contesti di fragilità e di post emergenza. Il testo, dal carattere teorico-operativo propone un modello progettuale trasferibile per affrontare le emergenze educative nei territori. Per questo motivo si rivolge a tutti quegli attori coinvolti nei processi di contrasto alla povertà educativa nei contesti di fragilità e di post emergenza (studenti, insegnanti, pedagogisti, educatori, psicologi, dirigenti scolastici, operatori socio-culturali).
Contrastare la povertà educativa nei territori in emergenza. L’esperienza del progetto “Solo Posti in piedi. Educare oltre i banchi” all’Aquila
Di Genova Nicoletta;
2022-01-01
Abstract
Il volume affronta i temi connessi al fenomeno della povertà educativa nei territori in emergenza e in post-emergenza, attraverso la ricostruzione del quadro teorico di riferimento e la documentazione dell’esperienza del progetto SPINP “Solo Posti in Piedi. Educare oltre i banchi”, realizzato nella città dell’Aquila a 10 anni dal sisma del 2009. La riflessione proposta prende in considerazione povertà educativa ed emergenze come esperienze “liquide” e interconnesse e si basa su una ricerca che ha interrogato sistematicamente una pluralità di fattori e dimensioni. Le autrici avviano un dialogo educativo multidisciplinare in cui il sapere psicologico e pedagogico si incontrano secondo un disegno progettuale condiviso che sottolinea il fine emancipativo dell’educazione, riferendosi ad una “educazione resistente e critica”, non solo “resiliente”; con lo sguardo rivolto alla persona, alla comunità, ma anche alle dinamiche sociali ed economiche generate da contesti di fragilità e di post emergenza. Il testo, dal carattere teorico-operativo propone un modello progettuale trasferibile per affrontare le emergenze educative nei territori. Per questo motivo si rivolge a tutti quegli attori coinvolti nei processi di contrasto alla povertà educativa nei contesti di fragilità e di post emergenza (studenti, insegnanti, pedagogisti, educatori, psicologi, dirigenti scolastici, operatori socio-culturali).Pubblicazioni consigliate
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