La difficile questione dell’arresto del consumo di suolo è ancora oggi lontana dall’essere risolta. Anche se il problema è ormai noto e la questione è di primaria importanza nell’Agenda Politica Europea, nelle regioni italiane la definizione di consumo di suolo non è univoca e le modalità indicate per il contenimento e il monitoraggio appaiono spesso prive di fondamenta scientifiche. Il problema maggiormente sollevato dalla comunità internazionale è la non proporzionalità tra la variazione dell’urbanizzato e le dinamiche demografiche. A testimonianza di ciò l’Agenda 2030 ha sviluppato l’indice "Ratio of land consumption rate to population growth rate" (LCRPGR) che si prefigge di monitorare il rapporto tra l'entità della crescita delle superfici urbane e la demografia, allo scopo di agganciare l’eventuale crescita alle sole dinamiche demografiche positive. La corretta individuazione di valori soglia appare oggi una soluzione perseguibile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati a livello comunitario ed il lavoro proposto rappresenta un primo esercizio in questo senso. La comparazione dell’indice LCRPGR con indici consolidati della letteratura scientifica (sia di qualità della vita sia di analisi configurazionale degli spazi urbani) potrebbe fornire utili indicazioni. Il confronto viene eseguito alla scala provinciale e la scelta di questa dimensione amministrativa è legata al fatto che questa è contraddistinta da una certa omogeneità di caratteri, consente una migliore flessibilità e gestione strategica rispetto, ad esempio, a quella comunale che risulterebbe troppo capillare ed esposta a distorsioni locali.
Consumo di suolo: analisi e sperimentazione di soglie funzionali
cristina montaldi
;gianni di pietro;bernardino romano;francesco zullo
2024-01-01
Abstract
La difficile questione dell’arresto del consumo di suolo è ancora oggi lontana dall’essere risolta. Anche se il problema è ormai noto e la questione è di primaria importanza nell’Agenda Politica Europea, nelle regioni italiane la definizione di consumo di suolo non è univoca e le modalità indicate per il contenimento e il monitoraggio appaiono spesso prive di fondamenta scientifiche. Il problema maggiormente sollevato dalla comunità internazionale è la non proporzionalità tra la variazione dell’urbanizzato e le dinamiche demografiche. A testimonianza di ciò l’Agenda 2030 ha sviluppato l’indice "Ratio of land consumption rate to population growth rate" (LCRPGR) che si prefigge di monitorare il rapporto tra l'entità della crescita delle superfici urbane e la demografia, allo scopo di agganciare l’eventuale crescita alle sole dinamiche demografiche positive. La corretta individuazione di valori soglia appare oggi una soluzione perseguibile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati a livello comunitario ed il lavoro proposto rappresenta un primo esercizio in questo senso. La comparazione dell’indice LCRPGR con indici consolidati della letteratura scientifica (sia di qualità della vita sia di analisi configurazionale degli spazi urbani) potrebbe fornire utili indicazioni. Il confronto viene eseguito alla scala provinciale e la scelta di questa dimensione amministrativa è legata al fatto che questa è contraddistinta da una certa omogeneità di caratteri, consente una migliore flessibilità e gestione strategica rispetto, ad esempio, a quella comunale che risulterebbe troppo capillare ed esposta a distorsioni locali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Montaldi_et_al._SIU_2023_S09.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Creative commons
Dimensione
270.86 kB
Formato
Adobe PDF
|
270.86 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.