«Iacovo de [L]anzano p(in)xit». Un’inedita tavola “veneziana” in Abruzzo

Nel 1926 a Lanciano (Chieti) lo storico dell’arte Francesco Verlengia documenta una tavola quattrocentesca rappresentante la Madonna col Bambino, custodita nella sacrestia della chiesa arcipretale di Santa Maria Maggiore e firmata da un ignoto pittore abruzzese: Jacopo da Lanciano. Sebbene la firma attesti l’esecuzione da parte di un artista originario del centro frentano, la tavola risulta avulsa dal panorama dell’arte regionale. Le caratteristiche del dipinto rivelano infatti la puntuale adesione del pittore al contesto artistico veneziano del quindicesimo secolo, quando la tradizione figurativa di Michele Giambono, già arricchita delle suggestioni vivariniane, cede terreno alle aggiornate composizioni di derivazione padovana. Nel contributo si cerca dunque di definire una nuova personalità artistica attiva a Venezia nel prestigioso atelier di Michele Giambono.