Dalla fine dell’800, lungo il ‘900, e fino ai giorni nostri, gli impianti a fune, sospesi o a raso, orizzontali o verticali, hanno rappresentato una svolta nelle possibilità di trasporto, tanto negli ambienti urbani, quanto in quelli naturali, e costituiscono ancora oggi un sistema sicuro, controllato, altamente ingegnerizzato, che dimostra la sua efficacia e longevità nel tempo. L’Europa offre numerosi esempi e confronti con la funivia del Gran Sasso d’Italia, che, con le evoluzioni degli ultimi 90 anni, compie, in appena 7 minuti e su soli tre piloni, i circa 1000 metri di dislivello e 3000 di sviluppo, per una portata oraria di 760 persone. I pochi appoggi puntuali del sistema ne riducono l’impatto ambientale, il dissesto idrogeologico e le problematiche manutentive, rispetto alla strada carrabile che collega gli stessi luoghi con ben 26 km. Le sue caratteristiche, oltre a farne un mezzo ecologico, permettono la gestione dei flussi antropici e riducono l’esposizione delle specie a rischio, in un contesto soggetto alla protezione ambientale nazionale fin dal 1939 e alla normativa del Parco Nazionale esistente dal 1991. Il contributo intende ricostruire le fasi di realizzazione e trasformazione dell’impianto abruzzese, mettendone in luce la qualità dei progetti e delle tecniche costruttive adottate, in relazione al panorama nazionale e internazionale. Lo studio intende inoltre evidenziare come il trasporto aereo su fune, spesso nato per il turismo invernale e grazie allo sviluppo della tecnica della costruzione in acciaio, può emanciparsi anche come mezzo di trasporto pubblico sostenibile nel quotidiano, soprattutto in contesti caratterizzati da importanti dislivelli o particolari condizioni ambientali. Nuovi metodi per un progetto: più sicuro, con un controllo digitalizzato da remoto e continuo dei sistemi costruiti; più sostenibile, fondato sulle energie rinnovabili e risparmio energetico, ed in particolare su innovative tecniche di recupero dell’energia dissipata dalle vibrazioni delle funi; più accessibile.

La Funivia del Gran Sasso d’Italia: un caso significativo di impianto a fune in Italia e in Europa

M. Paolucci
;
C. Ekinci
;
S. Ciranna
;
F. D'Annibale
2024-01-01

Abstract

Dalla fine dell’800, lungo il ‘900, e fino ai giorni nostri, gli impianti a fune, sospesi o a raso, orizzontali o verticali, hanno rappresentato una svolta nelle possibilità di trasporto, tanto negli ambienti urbani, quanto in quelli naturali, e costituiscono ancora oggi un sistema sicuro, controllato, altamente ingegnerizzato, che dimostra la sua efficacia e longevità nel tempo. L’Europa offre numerosi esempi e confronti con la funivia del Gran Sasso d’Italia, che, con le evoluzioni degli ultimi 90 anni, compie, in appena 7 minuti e su soli tre piloni, i circa 1000 metri di dislivello e 3000 di sviluppo, per una portata oraria di 760 persone. I pochi appoggi puntuali del sistema ne riducono l’impatto ambientale, il dissesto idrogeologico e le problematiche manutentive, rispetto alla strada carrabile che collega gli stessi luoghi con ben 26 km. Le sue caratteristiche, oltre a farne un mezzo ecologico, permettono la gestione dei flussi antropici e riducono l’esposizione delle specie a rischio, in un contesto soggetto alla protezione ambientale nazionale fin dal 1939 e alla normativa del Parco Nazionale esistente dal 1991. Il contributo intende ricostruire le fasi di realizzazione e trasformazione dell’impianto abruzzese, mettendone in luce la qualità dei progetti e delle tecniche costruttive adottate, in relazione al panorama nazionale e internazionale. Lo studio intende inoltre evidenziare come il trasporto aereo su fune, spesso nato per il turismo invernale e grazie allo sviluppo della tecnica della costruzione in acciaio, può emanciparsi anche come mezzo di trasporto pubblico sostenibile nel quotidiano, soprattutto in contesti caratterizzati da importanti dislivelli o particolari condizioni ambientali. Nuovi metodi per un progetto: più sicuro, con un controllo digitalizzato da remoto e continuo dei sistemi costruiti; più sostenibile, fondato sulle energie rinnovabili e risparmio energetico, ed in particolare su innovative tecniche di recupero dell’energia dissipata dalle vibrazioni delle funi; più accessibile.
2024
979-12-81558-38-0
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