La Storia della migrazione degli italiani verso l’Argentina negli scorsi due secoli è stata spesso raccontata attraverso le vicende umane di coloro che, essendo in condizioni disagiate, lasciarono l’Italia alla ricerca di migliori condizioni economiche. Fin dal XVIII secolo, però, tale migrazione riguardò anche intellettuali e professionisti, fra cui un numero considerevole d’ingegneri e architetti, chiamati per le loro capacità tecniche e che contribuirono a definire l’assetto infrastrutturale e urbanistico del territorio e di diverse città argentine, occupandosi della progettazione e realizzazione d’importanti opere idriche, stradali, architettoniche. Fra le figure professionali protagoniste di questi scambi di saperi fra Italia e Argentina, emerge il ligure Luigi Luiggi (1856-1931), ingegnere idraulico specializzato nella progettazione di porti che, per volere del Re Umberto I d'Italia, nel 1896 fu incaricato dal governo argentino degli studi per un porto militare sulla costa atlantica, poi realizzato ad una trentina di km a sud-est della città di Bahía Blanca e oggi noto come Puerto Belgrano, a sud della provincia di Buenos Aires. La sua opera ebbe una particolare rilevanza anche per la strutturazione del territorio della Capitale, giacché durante il suo soggiorno in Argentina, fu anche nominato consulente per il porto di Buenos Aires. Altra figura rilevante nella “migrazione di saperi” fu l’ingegnere romano Cesare Cipolletti (1843-1908), anch’egli specialista di opere idrauliche, che nel 1888 fu invitato in Argentina dal governatore della provincia di Mendoza, dove progettò la diga sui fiumi Mendoza e Tunuyán, cui seguirono quelle sul fiume San Juan, quella sul fiume Sali, e dal 1898 la costruzione dei canali di irrigazione realizzati prelevando le acque dei fiumi Limay, Neuquen, Rio Negro e Colorado, sul margine settentrionale della Patagonia. L’articolo intende delineare il profilo dei due professionisti, significativi esempi del legame fra Italia e Argentina nello specifico ambito della cultura tecnico-scientifica, approfondendo, in particolare la loro opera e ruolo nell’ammodernamento infrastrutturale e insediativo del territorio argentino.

Migrazioni di saperi dall’Italia all’Argentina. Gli ingegneri Luigi Luiggi (1856-1931) e Cesare Cipolletti (1843-1908)

S. Ciranna
;
P. Montuori
2024-01-01

Abstract

La Storia della migrazione degli italiani verso l’Argentina negli scorsi due secoli è stata spesso raccontata attraverso le vicende umane di coloro che, essendo in condizioni disagiate, lasciarono l’Italia alla ricerca di migliori condizioni economiche. Fin dal XVIII secolo, però, tale migrazione riguardò anche intellettuali e professionisti, fra cui un numero considerevole d’ingegneri e architetti, chiamati per le loro capacità tecniche e che contribuirono a definire l’assetto infrastrutturale e urbanistico del territorio e di diverse città argentine, occupandosi della progettazione e realizzazione d’importanti opere idriche, stradali, architettoniche. Fra le figure professionali protagoniste di questi scambi di saperi fra Italia e Argentina, emerge il ligure Luigi Luiggi (1856-1931), ingegnere idraulico specializzato nella progettazione di porti che, per volere del Re Umberto I d'Italia, nel 1896 fu incaricato dal governo argentino degli studi per un porto militare sulla costa atlantica, poi realizzato ad una trentina di km a sud-est della città di Bahía Blanca e oggi noto come Puerto Belgrano, a sud della provincia di Buenos Aires. La sua opera ebbe una particolare rilevanza anche per la strutturazione del territorio della Capitale, giacché durante il suo soggiorno in Argentina, fu anche nominato consulente per il porto di Buenos Aires. Altra figura rilevante nella “migrazione di saperi” fu l’ingegnere romano Cesare Cipolletti (1843-1908), anch’egli specialista di opere idrauliche, che nel 1888 fu invitato in Argentina dal governatore della provincia di Mendoza, dove progettò la diga sui fiumi Mendoza e Tunuyán, cui seguirono quelle sul fiume San Juan, quella sul fiume Sali, e dal 1898 la costruzione dei canali di irrigazione realizzati prelevando le acque dei fiumi Limay, Neuquen, Rio Negro e Colorado, sul margine settentrionale della Patagonia. L’articolo intende delineare il profilo dei due professionisti, significativi esempi del legame fra Italia e Argentina nello specifico ambito della cultura tecnico-scientifica, approfondendo, in particolare la loro opera e ruolo nell’ammodernamento infrastrutturale e insediativo del territorio argentino.
2024
979-12-81558-38-0
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