La Mostra Internazionale per la Lotta alla tubercolosi del 1928, allestita a Roma nel Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale e quella delle Colonie Estive e dell’Assistenza all’Infanzia del 1937, sempre a Roma ma nell’area del Circo Massimo, costituiscono due importanti estremi di una ricerca che lega architetti e ingegneri sul tema dell’architettura destinata alle colonie per l’infanzia. Due tappe di un percorso decennale in cui il regime fascista trasforma gli edifici destinati alla cura dalla tubercolosi in vere e proprie palestre per la formazione fisica e spirituale dei giovani italiani e formidabili macchine di propaganda. Nel contesto della mostra del 1928, infatti, inizia a delinearsi il ruolo delle colonie sia per il recupero sia per la prevenzione infantile dalla tubercolosi ed emerge l’impegno dell’ingegnere-architetto romano Cesare Valle, che dagli anni Venti aveva affrontato il problema della ospedalizzazione dei malati di tubercolosi.a Roma e che sottolinea l’ampia risonanza dell’esposizione su giornali e riviste specializzate. Meno di un decennio dopo, nella mostra delle colonie le soluzioni tecnico-sanitarie hanno già assunto un ruolo comprimario, e nei progetti della cittadella e dei padiglioni delle istituzioni per la cura e la formazione dell’infanzia, opera di vari protagonisti del panorama architettonico italiano, sono soprattutto architettura e propaganda a trovare un efficace connubio.
The 1928 International Exhibition for the Fight against Tuberculosis, held in Rome in the Palazzo delle Esposizioni on Via Nazionale, and the 1937 Exhibition of Summer Camps and Childcare, also in Rome but in the Circus Maximus area, constitute two important chronological milestones of a research that connects architects and engineers on the theme of architecture for holiday camps for children. They are two stages of a ten-year journey that from an original purely sanitary-assistance purpose acquired that of nationalistic-ideological formation in which the Fascist regime transformed the buildings intended for tuberculosis treatment into actual gyms for the physical and spiritual training of young Italians, which can be considered as formidable propaganda machines. During the 1928 exhibition the role of the holiday camps for both the recovery and prevention of children from tuberculosis began to emerge and the commitment of the Roman engineer-architect Cesare Valle, who had been tackling the problem of the hospitalization of TBC patients in Rome since the 1920s, was underlined by the exhibition's wide resonance in newspapers and journals. Less than a decade later, in the exhibition dedicated to holiday camps, the technical-sanitary solutions had already taken on a supporting role, and in the designs of the citadel and the pavilions of the institutions for the care and education of children by various protagonists of the Italian architectural scene, it was above all architecture and propaganda that found an effective combination.
Politica sanitaria e propaganda dalla mostra contro la tubercolosi (1928) a quella delle colonie (1937)
Patrizia Montuori
;Simonetta Ciranna
2024-01-01
Abstract
La Mostra Internazionale per la Lotta alla tubercolosi del 1928, allestita a Roma nel Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale e quella delle Colonie Estive e dell’Assistenza all’Infanzia del 1937, sempre a Roma ma nell’area del Circo Massimo, costituiscono due importanti estremi di una ricerca che lega architetti e ingegneri sul tema dell’architettura destinata alle colonie per l’infanzia. Due tappe di un percorso decennale in cui il regime fascista trasforma gli edifici destinati alla cura dalla tubercolosi in vere e proprie palestre per la formazione fisica e spirituale dei giovani italiani e formidabili macchine di propaganda. Nel contesto della mostra del 1928, infatti, inizia a delinearsi il ruolo delle colonie sia per il recupero sia per la prevenzione infantile dalla tubercolosi ed emerge l’impegno dell’ingegnere-architetto romano Cesare Valle, che dagli anni Venti aveva affrontato il problema della ospedalizzazione dei malati di tubercolosi.a Roma e che sottolinea l’ampia risonanza dell’esposizione su giornali e riviste specializzate. Meno di un decennio dopo, nella mostra delle colonie le soluzioni tecnico-sanitarie hanno già assunto un ruolo comprimario, e nei progetti della cittadella e dei padiglioni delle istituzioni per la cura e la formazione dell’infanzia, opera di vari protagonisti del panorama architettonico italiano, sono soprattutto architettura e propaganda a trovare un efficace connubio.Pubblicazioni consigliate
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