In una lettera del 26 ottobre 1907 indirizzata a Guido Gozzano, Amalia Guglielminetti identifica nelle «sfumature» e «immagini della poesia» una delle sue migliori forme di espressione. Nella sua ricca produzione – liriche, drammi, prose, pubblicistica –, l’esercizio poetico sembra circoscritto al «primo tempo» della sua parabola letteraria quando, dal 1903 – esordio con Voci di giovinezza – al 1913 – anno di pubblicazione de L’Insonne –, licenzia quattro canzonieri organici. Eppure, la successiva e produttiva stagione della prosa è contrassegnata da un significativo intermezzo lirico: nel 1934, Guglielminetti pubblica l’antologia I Serpenti di Medusa per i tipi milanesi de La Prora. In cerca di nuovi consensi per riabilitare la propria reputazione pubblica, Amalia offre un auto-compendio della sua produzione in versi, disponendo in quattro sezioni (Vibrazioni, Inquietudini, Spiragli e Notturni) liriche già edite in volume o in rivista. L’attenzione per il disegno architettonico complessivo e la nuova disposizione della materia in versi contribuiscono a delineare un nuovo ritratto di «colei che va sola».
I Serpenti di Medusa: un ritratto lirico di Amalia Guglielminetti
Maria Di Maro
2024-01-01
Abstract
In una lettera del 26 ottobre 1907 indirizzata a Guido Gozzano, Amalia Guglielminetti identifica nelle «sfumature» e «immagini della poesia» una delle sue migliori forme di espressione. Nella sua ricca produzione – liriche, drammi, prose, pubblicistica –, l’esercizio poetico sembra circoscritto al «primo tempo» della sua parabola letteraria quando, dal 1903 – esordio con Voci di giovinezza – al 1913 – anno di pubblicazione de L’Insonne –, licenzia quattro canzonieri organici. Eppure, la successiva e produttiva stagione della prosa è contrassegnata da un significativo intermezzo lirico: nel 1934, Guglielminetti pubblica l’antologia I Serpenti di Medusa per i tipi milanesi de La Prora. In cerca di nuovi consensi per riabilitare la propria reputazione pubblica, Amalia offre un auto-compendio della sua produzione in versi, disponendo in quattro sezioni (Vibrazioni, Inquietudini, Spiragli e Notturni) liriche già edite in volume o in rivista. L’attenzione per il disegno architettonico complessivo e la nuova disposizione della materia in versi contribuiscono a delineare un nuovo ritratto di «colei che va sola».Pubblicazioni consigliate
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