Osservando il transito del vampiro e dello zombie dalle loro rispettive cornici folkloriche a quelle del cinema e della serialità televisiva emerge un quadro composto da incessanti contaminazioni reciproche, trasformazioni e rigenerazioni. Infatti, grazie ai massicci sconfinamenti in generi diversi dall’horror e una straordinaria diffusione crossmediale, la dimensione concettuale delle due figure sedimentata nei secoli precedenti ha cominciato a non essere più esaustiva: vampiri e zombie rinascono continuamente. Partendo da una breve ricognizione delle “invenzioni culturali” del vampiro e dello zombie, questo studio vuole riflettere sulle corrispondenze allegorico-testuali che intercorrono tra le due figure, provando a delineare le coordinate principali di una dialettica tra continuità della tradizione e forme di trasformazione e rigenerazione. Pertanto, l’analisi si svolgerà lungo una triplice articolazione temporale-tematica, utile a definire il quadro delle corrispondenze storiche, culturali e mediali che intercorrono tra due delle figure teratologiche più incisive tanto del passato quanto della contemporaneità. Inizialmente ci si rivolgerà al contesto dei rispettivi albori folklorici, al fine di tracciare gli elementi di una matrice archetipica delle fantasie attorno alle due figure. Successivamente, ci si focalizzerà sulla coagulazione (trans)mediale, ovvero il processo di uniformità dell’intricato inventario delle voci del folklore in forme letterarie e filmiche che hanno fissato un canone narrativo e visivo. Infine, il percorso terminerà con l’umanizzazione ironica, una tendenza riscontrabile soprattutto della serialità televisiva contemporanea, in cui è ravvisabile una rigenerazione dell’inventario allegorico e figurale dei vampiri e degli zombie, articolata lungo i richiami intertestuali alle forme del passato e il loro transito in generi differenti dall’horror.

Rinnovamenti oscuri. Orrore e umanizzazione del vampiro e dello zombie tra folklore, cinema e serialità televisiva

mirko lino
2024-01-01

Abstract

Osservando il transito del vampiro e dello zombie dalle loro rispettive cornici folkloriche a quelle del cinema e della serialità televisiva emerge un quadro composto da incessanti contaminazioni reciproche, trasformazioni e rigenerazioni. Infatti, grazie ai massicci sconfinamenti in generi diversi dall’horror e una straordinaria diffusione crossmediale, la dimensione concettuale delle due figure sedimentata nei secoli precedenti ha cominciato a non essere più esaustiva: vampiri e zombie rinascono continuamente. Partendo da una breve ricognizione delle “invenzioni culturali” del vampiro e dello zombie, questo studio vuole riflettere sulle corrispondenze allegorico-testuali che intercorrono tra le due figure, provando a delineare le coordinate principali di una dialettica tra continuità della tradizione e forme di trasformazione e rigenerazione. Pertanto, l’analisi si svolgerà lungo una triplice articolazione temporale-tematica, utile a definire il quadro delle corrispondenze storiche, culturali e mediali che intercorrono tra due delle figure teratologiche più incisive tanto del passato quanto della contemporaneità. Inizialmente ci si rivolgerà al contesto dei rispettivi albori folklorici, al fine di tracciare gli elementi di una matrice archetipica delle fantasie attorno alle due figure. Successivamente, ci si focalizzerà sulla coagulazione (trans)mediale, ovvero il processo di uniformità dell’intricato inventario delle voci del folklore in forme letterarie e filmiche che hanno fissato un canone narrativo e visivo. Infine, il percorso terminerà con l’umanizzazione ironica, una tendenza riscontrabile soprattutto della serialità televisiva contemporanea, in cui è ravvisabile una rigenerazione dell’inventario allegorico e figurale dei vampiri e degli zombie, articolata lungo i richiami intertestuali alle forme del passato e il loro transito in generi differenti dall’horror.
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