Il lavoro storiografico degli ultimi decenni ha identificato nel fascismo un «movimento di massa» caratterizzato, come ideologia e come fenomeno politico, dal proposito di realizzare «una rivoluzione politica e culturale, attraverso la distruzione del regime liberale e la costruzione di uno Stato nuovo», lo Stato totalitario, fondato «sull’affermazione del primato della politica e sulla risoluzione del privato nel pubblico». Coerentemente con i suoi princìpi, conquistato il potere il fascismo si adoperò per plasmare le coscienze degli italiani subordinando tutta la vita individuale e collettiva del paese – istruzione, lavoro, tempo libero – per mezzo di una organizzazione totale e capillare, e la «mobilitazione permanente» delle masse, alla supremazia assoluta dello Stato. Attraverso una politica «concepita e attuata come una costante attività di pedagogia totalitaria», cui sottoporre gli italiani, sin dalla nascita, lo Stato e il Partito fascista (il «Grande Pedagogo») intesero imporre i miti e i riti di una nuova religione politica e far nascere un uomo nuovo – il «cittadino soldato» e/o l’«uomo collettivo organizzato» – «una comunità nazionale unificata», «non egualitaria», sottomessa «a un capo», «militarizzata e coesa», votata al «dominio» – una modernità totalitaria, alternativa e antagonista rispetto a quella illuminista-razionalista e liberal-democratica, mutuata dalla modernità italiana (spiritualistica e irrazionalistica, attivistica e vitalistica, “estetica” ed “eroica”) del radicalismo nazionale delle “avanguardie” culturali e politiche dell’età giolittiana. I saggi raccolti nel quarto volume dell’opera Educazione, scuola e pedagogia in Italia da Gentile a Bottai (1922-1943), dal titolo Modernità totalitaria educatrice, mostrano come la storiografia dell’educazione possa contribuire in modo significativo a ricostruire e valutare i contenuti e le modalità, le proporzioni e l’interna coerenza, dell’ambizioso esperimento con-formativo totalitario fascista.

Educazione, scuola e pedagogia in Italia da Gentile a Bottai (1922-1943). IV. Modernità totalitaria educatrice

Marco Antonio D'Arcangeli
2024-01-01

Abstract

Il lavoro storiografico degli ultimi decenni ha identificato nel fascismo un «movimento di massa» caratterizzato, come ideologia e come fenomeno politico, dal proposito di realizzare «una rivoluzione politica e culturale, attraverso la distruzione del regime liberale e la costruzione di uno Stato nuovo», lo Stato totalitario, fondato «sull’affermazione del primato della politica e sulla risoluzione del privato nel pubblico». Coerentemente con i suoi princìpi, conquistato il potere il fascismo si adoperò per plasmare le coscienze degli italiani subordinando tutta la vita individuale e collettiva del paese – istruzione, lavoro, tempo libero – per mezzo di una organizzazione totale e capillare, e la «mobilitazione permanente» delle masse, alla supremazia assoluta dello Stato. Attraverso una politica «concepita e attuata come una costante attività di pedagogia totalitaria», cui sottoporre gli italiani, sin dalla nascita, lo Stato e il Partito fascista (il «Grande Pedagogo») intesero imporre i miti e i riti di una nuova religione politica e far nascere un uomo nuovo – il «cittadino soldato» e/o l’«uomo collettivo organizzato» – «una comunità nazionale unificata», «non egualitaria», sottomessa «a un capo», «militarizzata e coesa», votata al «dominio» – una modernità totalitaria, alternativa e antagonista rispetto a quella illuminista-razionalista e liberal-democratica, mutuata dalla modernità italiana (spiritualistica e irrazionalistica, attivistica e vitalistica, “estetica” ed “eroica”) del radicalismo nazionale delle “avanguardie” culturali e politiche dell’età giolittiana. I saggi raccolti nel quarto volume dell’opera Educazione, scuola e pedagogia in Italia da Gentile a Bottai (1922-1943), dal titolo Modernità totalitaria educatrice, mostrano come la storiografia dell’educazione possa contribuire in modo significativo a ricostruire e valutare i contenuti e le modalità, le proporzioni e l’interna coerenza, dell’ambizioso esperimento con-formativo totalitario fascista.
2024
9788867098224
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