L’insediamento disperso italiano rappresenta oggi più che mai una sfida che i governi (sia nazionale che regionali) devono affrontare e risolvere. La polverizzazione dell’insediamento che si rinviene oggi sul territorio italiano ha importanti costi di gestione, produce diverse problematiche ambientali ed è poco resiliente, come testimoniato dalle emergenze climatiche che si verificano con una frequenza sempre maggiore. Queste ultime mettono sempre più in evidenza le fragilità insite di un territorio già fortemente interessato da diverse tipologie di rischio. Oggi la gestione sostenibile del suolo e dei suoi corretti utilizzi è un tema di fondamentale importanza nelle politiche urbane ma anche in quelle di pianificazione alla scala vasta e questo è ancor più vero nel predisporre azioni di risposta efficaci in particolare nelle prime fasi di gestione delle emergenze. Da questo punto di vista, un tema principale da affrontare è quello della conoscenza della geografia delle aree insediate del Paese, la loro consistenza demografica oltre che il livello di accessibilità di queste ed i rischi alle quali sono sottoposte unitamente alle infrastrutture che le collegano. Il lavoro presentato descrive una metodologia in fase di sviluppo, che ha l'obiettivo di identificare e valutare il grado di accessibilità di territori sia a livello comunale che su scala urbana. Le zone meglio collegate risultano infatti più integrate nei circuiti economici e sociali, facilitando l'accesso ai servizi pubblici e promuovendo la mobilità sostenibile ed anche la loro raggiungibilità in caso di situazioni emergenziali. Al contrario, le aree connesse in modo insufficiente tendono a rimanere isolate e vulnerabili, rischiando di essere escluse da interventi tempestivi in caso di eventi catastrofici. La conoscenza del numero di connessioni e della loro differente tipologia, l’importanza misurata attraverso gli aspetti demografici e areali, l’analisi dei rischi presenti che gravano sulle infrastrutture interessate fornisce indicazioni circa la vulnerabilità dell’area in caso di emergenza e di attivare risposte efficaci in tempi rapidi. L’idea discussa nel lavoro vede l'analisi delle connessioni stradali quale chiave di lettura delle interazioni tra le diverse aree urbane e delle potenziali criticità, facilitando la pianificazione di strategie di sviluppo sostenibile e di interventi tempestivi nel quadro delle emergenze climatiche in atto.
Il disperso italiano: un'emergenza nell'emergenza
Annamaria Felli
;Gianni Di Pietro;Emilio Marziali;Francesco Zullo
2024-01-01
Abstract
L’insediamento disperso italiano rappresenta oggi più che mai una sfida che i governi (sia nazionale che regionali) devono affrontare e risolvere. La polverizzazione dell’insediamento che si rinviene oggi sul territorio italiano ha importanti costi di gestione, produce diverse problematiche ambientali ed è poco resiliente, come testimoniato dalle emergenze climatiche che si verificano con una frequenza sempre maggiore. Queste ultime mettono sempre più in evidenza le fragilità insite di un territorio già fortemente interessato da diverse tipologie di rischio. Oggi la gestione sostenibile del suolo e dei suoi corretti utilizzi è un tema di fondamentale importanza nelle politiche urbane ma anche in quelle di pianificazione alla scala vasta e questo è ancor più vero nel predisporre azioni di risposta efficaci in particolare nelle prime fasi di gestione delle emergenze. Da questo punto di vista, un tema principale da affrontare è quello della conoscenza della geografia delle aree insediate del Paese, la loro consistenza demografica oltre che il livello di accessibilità di queste ed i rischi alle quali sono sottoposte unitamente alle infrastrutture che le collegano. Il lavoro presentato descrive una metodologia in fase di sviluppo, che ha l'obiettivo di identificare e valutare il grado di accessibilità di territori sia a livello comunale che su scala urbana. Le zone meglio collegate risultano infatti più integrate nei circuiti economici e sociali, facilitando l'accesso ai servizi pubblici e promuovendo la mobilità sostenibile ed anche la loro raggiungibilità in caso di situazioni emergenziali. Al contrario, le aree connesse in modo insufficiente tendono a rimanere isolate e vulnerabili, rischiando di essere escluse da interventi tempestivi in caso di eventi catastrofici. La conoscenza del numero di connessioni e della loro differente tipologia, l’importanza misurata attraverso gli aspetti demografici e areali, l’analisi dei rischi presenti che gravano sulle infrastrutture interessate fornisce indicazioni circa la vulnerabilità dell’area in caso di emergenza e di attivare risposte efficaci in tempi rapidi. L’idea discussa nel lavoro vede l'analisi delle connessioni stradali quale chiave di lettura delle interazioni tra le diverse aree urbane e delle potenziali criticità, facilitando la pianificazione di strategie di sviluppo sostenibile e di interventi tempestivi nel quadro delle emergenze climatiche in atto.Pubblicazioni consigliate
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