Lo scopo di questo studio è individuare una "discendenza" di motivi che animano i romanzi di Elena Ferrante nella scrittura di Christa Wolf. Sebbene le due autrici siano separate da grandi differenze di retroterra storico e culturale, per entrambe il racconto si costruisce sulla possibilità di mettere il personaggio femminile al centro del mondo narrativo e, per traslazione del linguaggio. L'ipotesi già avanzata da Stefania Lucamante e ripresa da Rebecca Falkoff circa la presenza sotterranea di motivi della Wolf nella scrittura della Ferrante verrà sviluppata a partire da alcuni tratti comuni alle due autrici, che nei romanzi si riflettono in particolare: nel ruolo della donna-madre in una società pensata dagli uomini; nella portata sovversiva della ricerca di un'identità femminile autodeterminata e "protagonista"; nella dialettica, dentro la lingua della Ferrante, tra l'italiano e il dialetto, espressione di "un’alterità irriducibile" (De Rogatis), e il "linguaggio-fortezza" maschile della Wolf, in cui le protagoniste cercano di trovare una "parola che si apre la strada faticosamente nella lingua del mondo" (Raja).

La possibilità di dire "io": un confronto tra Christa Wolf ed Elena Ferrante

Faienza L
2019-01-01

Abstract

Lo scopo di questo studio è individuare una "discendenza" di motivi che animano i romanzi di Elena Ferrante nella scrittura di Christa Wolf. Sebbene le due autrici siano separate da grandi differenze di retroterra storico e culturale, per entrambe il racconto si costruisce sulla possibilità di mettere il personaggio femminile al centro del mondo narrativo e, per traslazione del linguaggio. L'ipotesi già avanzata da Stefania Lucamante e ripresa da Rebecca Falkoff circa la presenza sotterranea di motivi della Wolf nella scrittura della Ferrante verrà sviluppata a partire da alcuni tratti comuni alle due autrici, che nei romanzi si riflettono in particolare: nel ruolo della donna-madre in una società pensata dagli uomini; nella portata sovversiva della ricerca di un'identità femminile autodeterminata e "protagonista"; nella dialettica, dentro la lingua della Ferrante, tra l'italiano e il dialetto, espressione di "un’alterità irriducibile" (De Rogatis), e il "linguaggio-fortezza" maschile della Wolf, in cui le protagoniste cercano di trovare una "parola che si apre la strada faticosamente nella lingua del mondo" (Raja).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11697/260869
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