Il tema dei tratturi oggi in Abruzzo è spesso associato a progetti di mobilità lenta, di turismo sostenibile e di valorizzazione (turistica ed economica) dei territori attraversati. Altrettanto spesso però, ci si trova a confrontarsi con intrecci normativi complessi per via della duplice anima dei sedimi tratturali (beni demaniali con valenza monumentale oltre che paesaggistica) e con l’assenza dei relativi strumenti di governo e tutela. Il Piano Quadro Tratturo (PQT), reso obbligatorio dal DM del 1980 per tutti i comuni attraversati, per molti di questi non è stato ancora redatto. Per inciso, tale decreto indicava la data del 22/12/1983 quale data di riferimento per la ricostruzione dell’occupazione del sedime tratturale vincolando al contempo l’inedificabilità dei suoli. I processi trasformativi però, hanno poco o nulla risentito di tali dispositivi in quanto quello che oggi si rinviene lungo i tratturi è spesso una forte commistione di usi agricoli non consentiti e presenza di strutture sorte dopo la data indicata dal già citato DM. In particolare, nell’aquilano dove a seguito del sisma del 2009, tali processi hanno subito una accelerazione che ha interessato l’occupazione con strutture “provvisorie” anche i suoli dei tratturi. Partendo dalle analisi condotte per il redigendo PQT del comune de L’Aquila, il lavoro ha come obiettivo quello di illustrare come le moderne tecniche di analisi con il supporto delle nuove tecnologie possono contribuire a elaborare strategie efficaci per la formulazione di quadri conoscitivi aggiornati, e dimostrare che i progetti di valorizzazione di questa rete non possono oggi prescindere dalla redazione dei fondamentali PQT.
Camminare nella storia. Eventi, norme e processi trasformativi lungo le antiche vie della transumanza
chiara cattani
;francesco zullo;cristina montaldi;emilio marziali
2025-01-01
Abstract
Il tema dei tratturi oggi in Abruzzo è spesso associato a progetti di mobilità lenta, di turismo sostenibile e di valorizzazione (turistica ed economica) dei territori attraversati. Altrettanto spesso però, ci si trova a confrontarsi con intrecci normativi complessi per via della duplice anima dei sedimi tratturali (beni demaniali con valenza monumentale oltre che paesaggistica) e con l’assenza dei relativi strumenti di governo e tutela. Il Piano Quadro Tratturo (PQT), reso obbligatorio dal DM del 1980 per tutti i comuni attraversati, per molti di questi non è stato ancora redatto. Per inciso, tale decreto indicava la data del 22/12/1983 quale data di riferimento per la ricostruzione dell’occupazione del sedime tratturale vincolando al contempo l’inedificabilità dei suoli. I processi trasformativi però, hanno poco o nulla risentito di tali dispositivi in quanto quello che oggi si rinviene lungo i tratturi è spesso una forte commistione di usi agricoli non consentiti e presenza di strutture sorte dopo la data indicata dal già citato DM. In particolare, nell’aquilano dove a seguito del sisma del 2009, tali processi hanno subito una accelerazione che ha interessato l’occupazione con strutture “provvisorie” anche i suoli dei tratturi. Partendo dalle analisi condotte per il redigendo PQT del comune de L’Aquila, il lavoro ha come obiettivo quello di illustrare come le moderne tecniche di analisi con il supporto delle nuove tecnologie possono contribuire a elaborare strategie efficaci per la formulazione di quadri conoscitivi aggiornati, e dimostrare che i progetti di valorizzazione di questa rete non possono oggi prescindere dalla redazione dei fondamentali PQT.Pubblicazioni consigliate
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