Il saggio propone una prima analisi dell’Ascanio errante (1640) di Barbera Tigliamochi degli Albizi (1610-1696), un poema eroico sulle vicende degli esuli troiani Enea e Ascanio e l’amore di quest’ultimo per Corintia, regina di Fiesole e capostipite dei Medici. Il testo è interessante per la riscrittura del mito virgiliano in chiave encomiastica e la commistione di generi e forme nella cornice del poema eroico di ispirazione tassiana.

«Ella è gagliarda, et è più bella molto; / né il suo famoso nome anco t’ascondo». Eroismo ed encomio nell’Ascanio errante di Barbera Tigliamochi degli Albizi

Di Maro Maria
2025-01-01

Abstract

Il saggio propone una prima analisi dell’Ascanio errante (1640) di Barbera Tigliamochi degli Albizi (1610-1696), un poema eroico sulle vicende degli esuli troiani Enea e Ascanio e l’amore di quest’ultimo per Corintia, regina di Fiesole e capostipite dei Medici. Il testo è interessante per la riscrittura del mito virgiliano in chiave encomiastica e la commistione di generi e forme nella cornice del poema eroico di ispirazione tassiana.
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