INTRODUZIONE: Introduzione. Gli operatori sanitari, a causa degli intensi stimoli fisici ed emotivi ai quali vengono sottoposti per raggiungere elevati standard qualitativi e quantitativi, sono tra i gruppi professionali a maggior rischio di sviluppare il Burnout. Seppur tale fenomeno in ambito scientifico, negli ultimi decenni, ha avuto una sua risonanza, sono pochi gli studi che hanno esplorato il Burnout in team multidisciplinari con specialità e carico assistenziale differenti (1). Scopo dello studio è stato quello di indagare il fenomeno del Burnout tra gli operatori sanitari del PO regionale dell’Aquila operanti in reparti a differente carico assistenziale. MATERIALI E METODI: Metodi. Lo studio consiste in un’indagine epidemiologica di tipo osservazionale. In base al decreto ministeriale n.49 del 2012 che differenzia i reparti in base al carico assistenziale (Basso, Medio, Alto, Intensiva), I reparti a Basso e Media attività assistenziale sono stati accorpati così come quelli ad Alta ed Intensiva, costituendo 2 gruppi. Da ciascun gruppo sono stati estratti 2 reparti: per il gruppo ad Alta/Intensiva complessità assistenziale i reparti di Psichiatria e di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), mentre per il gruppo a Media/Bassa complessità assistenziale, quelli di Oncologia e Pediatria. Gli operatori sanitari di ogni reparto estratto, fornito il consenso, sono stati sottoposti ad una batteria costituita da una scheda contenente informazioni socio-demografiche, post traumatiche e sullo stile di vita lavorativo e sociale e dal Maslach Burnout Inventory (MBI) uno strumento psicometrico standardizzato che oltre ad un punteggio totale che indica il grado di burnout del soggetto, identifica anche delle sottodimensioni: Esaurimento Emotivo (EE), Depersonalizzazione (DP) e Gratificazione Personale (GP). Generalmente, alti valori di EE (≥24) sono considerati indicatori di alto Burnout, così come valori ≥ 9 di DP, mentre valori ≤29 indicano una non soddisfacente gratificazione personale. Differenze tra i due gruppi sono state analizzate e valutate le associazioni tra le variabili considerate. Le variabili quantitative continue sono state espresse come media e deviazione standard e confrontate con il test di Mann-Whitney per campioni indipendenti, mentre le variabili categoriche sono state confrontate con il test del χ2. Il presente studio è stato approvato dal Comitato Etico della ASL 01 Avezzano, Sulmona, L’Aquila. RISULTATI: Risultati. In Tabella 1 sono riportate le caratteristiche socio-demografiche degli operatori sanitari. Non sono state osservate differenze tra i due gruppi esaminati rispetto all’età, numero di figli, anni di lavoro in sanità, anni di lavoro nei reparti. Questi risultati indicano che le caratteristiche sociodemografiche non costituiscono variabili di confondimento per una corretta comparazione tra i due gruppi. In riferimento alle sottoscale MBI i risultati mostrano una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi solo sulla depersonalizzazione. Nessuna significatività è stata riscontrata nella comparazione dei due gruppi tra le EE ed il PA. CONCLUSIONI: Conclusioni. Nonostante le problematiche legate ad una diagnosi formale e ad un riconoscimento internazionalmente condiviso, ad oggi il Burnout è un fenomeno di notevole impatto individuale, sociale ed economico. Alla luce dei risultati ottenuti e considerando l’elevata prevalenza del fenomeno nell’ambito sanitario, si rende necessario implementare i programmi di prevenzione e di eventuale intervento di supporto che, al momento, sono relativamente pochi e non adeguatamente valutati nella loro efficacia (2).
Studio comparativo sul Burnout negli operatori sanitari in reparti a differente complessità assistenziale
BIANCHINI, VALERIA;MATTEI, ANTONELLA;ANGELONE, ANNA MARIA;DI ORIO, Ferdinando
2014-01-01
Abstract
INTRODUZIONE: Introduzione. Gli operatori sanitari, a causa degli intensi stimoli fisici ed emotivi ai quali vengono sottoposti per raggiungere elevati standard qualitativi e quantitativi, sono tra i gruppi professionali a maggior rischio di sviluppare il Burnout. Seppur tale fenomeno in ambito scientifico, negli ultimi decenni, ha avuto una sua risonanza, sono pochi gli studi che hanno esplorato il Burnout in team multidisciplinari con specialità e carico assistenziale differenti (1). Scopo dello studio è stato quello di indagare il fenomeno del Burnout tra gli operatori sanitari del PO regionale dell’Aquila operanti in reparti a differente carico assistenziale. MATERIALI E METODI: Metodi. Lo studio consiste in un’indagine epidemiologica di tipo osservazionale. In base al decreto ministeriale n.49 del 2012 che differenzia i reparti in base al carico assistenziale (Basso, Medio, Alto, Intensiva), I reparti a Basso e Media attività assistenziale sono stati accorpati così come quelli ad Alta ed Intensiva, costituendo 2 gruppi. Da ciascun gruppo sono stati estratti 2 reparti: per il gruppo ad Alta/Intensiva complessità assistenziale i reparti di Psichiatria e di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), mentre per il gruppo a Media/Bassa complessità assistenziale, quelli di Oncologia e Pediatria. Gli operatori sanitari di ogni reparto estratto, fornito il consenso, sono stati sottoposti ad una batteria costituita da una scheda contenente informazioni socio-demografiche, post traumatiche e sullo stile di vita lavorativo e sociale e dal Maslach Burnout Inventory (MBI) uno strumento psicometrico standardizzato che oltre ad un punteggio totale che indica il grado di burnout del soggetto, identifica anche delle sottodimensioni: Esaurimento Emotivo (EE), Depersonalizzazione (DP) e Gratificazione Personale (GP). Generalmente, alti valori di EE (≥24) sono considerati indicatori di alto Burnout, così come valori ≥ 9 di DP, mentre valori ≤29 indicano una non soddisfacente gratificazione personale. Differenze tra i due gruppi sono state analizzate e valutate le associazioni tra le variabili considerate. Le variabili quantitative continue sono state espresse come media e deviazione standard e confrontate con il test di Mann-Whitney per campioni indipendenti, mentre le variabili categoriche sono state confrontate con il test del χ2. Il presente studio è stato approvato dal Comitato Etico della ASL 01 Avezzano, Sulmona, L’Aquila. RISULTATI: Risultati. In Tabella 1 sono riportate le caratteristiche socio-demografiche degli operatori sanitari. Non sono state osservate differenze tra i due gruppi esaminati rispetto all’età, numero di figli, anni di lavoro in sanità, anni di lavoro nei reparti. Questi risultati indicano che le caratteristiche sociodemografiche non costituiscono variabili di confondimento per una corretta comparazione tra i due gruppi. In riferimento alle sottoscale MBI i risultati mostrano una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi solo sulla depersonalizzazione. Nessuna significatività è stata riscontrata nella comparazione dei due gruppi tra le EE ed il PA. CONCLUSIONI: Conclusioni. Nonostante le problematiche legate ad una diagnosi formale e ad un riconoscimento internazionalmente condiviso, ad oggi il Burnout è un fenomeno di notevole impatto individuale, sociale ed economico. Alla luce dei risultati ottenuti e considerando l’elevata prevalenza del fenomeno nell’ambito sanitario, si rende necessario implementare i programmi di prevenzione e di eventuale intervento di supporto che, al momento, sono relativamente pochi e non adeguatamente valutati nella loro efficacia (2).Pubblicazioni consigliate
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