Il testo è stato commissionato dalla Procura della Repubblica Italiana e ivi depositato come atto pubblico. Si tratta di una consulenza tecnica che ho svolto per l'Accusa al processo che ha visto imputata la Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi, imputata di aver fornito alla popolazione aquilana informazioni immotivatamente rassicuranti circa la non eventualità di un terremoto disastroso. Nella consulenza mi propongo di dimostrare come la diagnosi di non pericolosità espressa dalla Commissione (secondo la quale le continue scosse erano un segnale positivo di scarico di energia) ha interferito con i precetti tradizionali tramandati dalla cultura locale del rischio sismico presente all'Aquila; una città già colpita in passato da altri terremoti disastrosi (in base che interpreta le scosse come possibile preludio a un terremoto disastroso, prescrivendo in questi casi di uscire precauzionalmente dalle abitazioni). Il punto centrale del discorso riguarda la questione della rappresentazione sociale delle situazioni pericolose: la percezione culturale del rischio – intesa come processo di formazione di senso comune – può aumentare o diminuire la vulnerabilità complessiva di un luogo di fronte a un potenziale agente d’impatto.

Rassicurazionismo: antropologia della comunicazione scientifica nel terremoto dell’Aquila

CICCOZZI, ANTONELLO
2012-01-01

Abstract

Il testo è stato commissionato dalla Procura della Repubblica Italiana e ivi depositato come atto pubblico. Si tratta di una consulenza tecnica che ho svolto per l'Accusa al processo che ha visto imputata la Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi, imputata di aver fornito alla popolazione aquilana informazioni immotivatamente rassicuranti circa la non eventualità di un terremoto disastroso. Nella consulenza mi propongo di dimostrare come la diagnosi di non pericolosità espressa dalla Commissione (secondo la quale le continue scosse erano un segnale positivo di scarico di energia) ha interferito con i precetti tradizionali tramandati dalla cultura locale del rischio sismico presente all'Aquila; una città già colpita in passato da altri terremoti disastrosi (in base che interpreta le scosse come possibile preludio a un terremoto disastroso, prescrivendo in questi casi di uscire precauzionalmente dalle abitazioni). Il punto centrale del discorso riguarda la questione della rappresentazione sociale delle situazioni pericolose: la percezione culturale del rischio – intesa come processo di formazione di senso comune – può aumentare o diminuire la vulnerabilità complessiva di un luogo di fronte a un potenziale agente d’impatto.
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