Nella programmazione delle trasformazioni territoriali è sempre più necessario pervenire a un confronto multidisciplinare nel quale linguaggi, approcci e metodi ricerchino punti di riferimento comuni per conseguire l’obiettivo del «disegno di futuro» che è proprio di ogni forma di pianificazione. Pianificare vuol dire occuparsi delle modificazioni che l’uomo induce sul territorio e, quindi, anche della frammentazione come processo trasformativo a scala di paesaggio che altera la connettività a tutti i livelli ecologici. La conoscenza dell’ecologia di base, della biogeografia, della dinamica, della genetica e della struttura spaziale delle popolazioni e delle comunità è quindi determinante nei confronti delle decisioni e delle scelte che riguardano la componente antropica. Al lettore viene offerto un panorama ricostruttivo e sintetizzato dei profili concettuali e delle evoluzioni di pensiero che dalla metà degli anni Novanta hanno portato le «reti ecologiche» all’attuale considerazione. Il libro costituisce anche l’occasione per affrontare la dialettica multi e interdisciplinare che tanta parte ha avuto, e ancora dovrà avere, nei campi della conservazione della natura, della pianificazione delle aree protette e del paesaggio e delle valutazioni volontarie (Agenda XXI) e obbligatorie (VIA, VAS e VINCA).

Connettività e frammentazione: dall'analisi ecologica alla pianificazione ambientale

ROMANO, BERNARDINO
2007-01-01

Abstract

Nella programmazione delle trasformazioni territoriali è sempre più necessario pervenire a un confronto multidisciplinare nel quale linguaggi, approcci e metodi ricerchino punti di riferimento comuni per conseguire l’obiettivo del «disegno di futuro» che è proprio di ogni forma di pianificazione. Pianificare vuol dire occuparsi delle modificazioni che l’uomo induce sul territorio e, quindi, anche della frammentazione come processo trasformativo a scala di paesaggio che altera la connettività a tutti i livelli ecologici. La conoscenza dell’ecologia di base, della biogeografia, della dinamica, della genetica e della struttura spaziale delle popolazioni e delle comunità è quindi determinante nei confronti delle decisioni e delle scelte che riguardano la componente antropica. Al lettore viene offerto un panorama ricostruttivo e sintetizzato dei profili concettuali e delle evoluzioni di pensiero che dalla metà degli anni Novanta hanno portato le «reti ecologiche» all’attuale considerazione. Il libro costituisce anche l’occasione per affrontare la dialettica multi e interdisciplinare che tanta parte ha avuto, e ancora dovrà avere, nei campi della conservazione della natura, della pianificazione delle aree protette e del paesaggio e delle valutazioni volontarie (Agenda XXI) e obbligatorie (VIA, VAS e VINCA).
2007
978-88-251-7314-7
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