Il testo si propone come un’introduzione alle problematiche del disagio giovanile, ispirata e finalizzata in senso formativo. Si è inteso, in altre parole, definire e offrire gli strumenti per un primo accostamento alla adolescenza e alla gioventù marginale, emarginata, criminale, pedagogicamente connotato e intenzionato. Attraverso la confluenza di diverse angolature e prospettive euristiche, è stato effettuato il tentativo di sperimentare una modalità di trattazione contraddistinta, insieme, da coralità e apertura: la prima, declinata come offerta di un apporto pluridisciplinare, strutturato però sul rigoroso approfondimento del peculiare punto di vista scientifico rappresentato da ciascuno studioso; la seconda, intesa soprattutto come modalità di impostazione e di sviluppo di ciascun singolo contributo e del volume nel suo insieme che consenta di assumerne i contenuti come elementi di e per una sintesi viva e attiva, vale a dire per la e nella prassi – formativa, educativa – da parte del lettore – formatore, educatore. In questo quadro, la dimensione operativa si libera dall’angustia della “applicazione” meccanica ed estrinseca: alla indicazione delle “azioni” da compiere si accompagna, costantemente, la definizione delle loro “condizioni”, intese anche e soprattutto come ratio e telos degli interventi; e alla “spiegazione” di eventi e processi è sempre unita la ricerca di una loro più piena “comprensione”.

This book offers an introduction to the problems of juvenile distress, focused on the learning and education aspects of the problem. In other words it aims at defining and offering the tools for a first approach (with a strong pedagogic bent) to teen and juvenile delinquents, misfits and outcasts. This work combines several points of view and heuristic perspectives in an attempt to experiment a processing modality which is both collective and open: collective, as it features a multi-subject approach based on a meticulous and thorough research into the point of view offered by each researcher, open as each contribution in the book and the book as a whole are designed in a way that makes it possible for the reader to use its content to contribute to an active synthesis and, therefore, an active educational praxis. This way the operational dimension of the book is freed from the shackles of the rote, standardized “application” and every indication of an “action” that has to be accomplished is accompanied constantly by the definition of the “conditions”, which are in turn imagined as ratio and telos of the actions and the explanation of events and processes is always combined with a research of a fuller understanding of them.

Il disagio giovanile come problema pedagogico. Una introduzione

D'ARCANGELI, MARCO ANTONIO
2009-01-01

Abstract

This book offers an introduction to the problems of juvenile distress, focused on the learning and education aspects of the problem. In other words it aims at defining and offering the tools for a first approach (with a strong pedagogic bent) to teen and juvenile delinquents, misfits and outcasts. This work combines several points of view and heuristic perspectives in an attempt to experiment a processing modality which is both collective and open: collective, as it features a multi-subject approach based on a meticulous and thorough research into the point of view offered by each researcher, open as each contribution in the book and the book as a whole are designed in a way that makes it possible for the reader to use its content to contribute to an active synthesis and, therefore, an active educational praxis. This way the operational dimension of the book is freed from the shackles of the rote, standardized “application” and every indication of an “action” that has to be accomplished is accompanied constantly by the definition of the “conditions”, which are in turn imagined as ratio and telos of the actions and the explanation of events and processes is always combined with a research of a fuller understanding of them.
2009
9788896917329
Il testo si propone come un’introduzione alle problematiche del disagio giovanile, ispirata e finalizzata in senso formativo. Si è inteso, in altre parole, definire e offrire gli strumenti per un primo accostamento alla adolescenza e alla gioventù marginale, emarginata, criminale, pedagogicamente connotato e intenzionato. Attraverso la confluenza di diverse angolature e prospettive euristiche, è stato effettuato il tentativo di sperimentare una modalità di trattazione contraddistinta, insieme, da coralità e apertura: la prima, declinata come offerta di un apporto pluridisciplinare, strutturato però sul rigoroso approfondimento del peculiare punto di vista scientifico rappresentato da ciascuno studioso; la seconda, intesa soprattutto come modalità di impostazione e di sviluppo di ciascun singolo contributo e del volume nel suo insieme che consenta di assumerne i contenuti come elementi di e per una sintesi viva e attiva, vale a dire per la e nella prassi – formativa, educativa – da parte del lettore – formatore, educatore. In questo quadro, la dimensione operativa si libera dall’angustia della “applicazione” meccanica ed estrinseca: alla indicazione delle “azioni” da compiere si accompagna, costantemente, la definizione delle loro “condizioni”, intese anche e soprattutto come ratio e telos degli interventi; e alla “spiegazione” di eventi e processi è sempre unita la ricerca di una loro più piena “comprensione”.
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