XXXII IAHS World Congress “ Sustainability of Housing Projects” L’INTERVENTO DI RECUPERO SOSTENIBILE Gianni Di Giovanni Dipartimento di Architettura e Urbanistica – Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di L’Aquila. e-mail : digiovanni@dau.ing.univaq.it Sommario Tra gli interventi legati ai temi della sostenibilità, di notevole interesse risultano le applicazioni indirizzate nel campo del recupero edilizio. In questo ambito, che già da diversi anni è oggetto di ricerche finalizzate alla individuazione di metodologie di intervento compatibili, la volontà di operare secondo gli assunti dettati dalla bioarchitettura o del costruire sostenibile, apre diverse strade dirette verso la definizione di nuove metodologie. In prima analisi, operare su un edificio esistente caratterizzato da un proprio sistema tipologico e costruttivo, nonché dal proprio apparato di valori storico-architettonici, ambientali ecc… da salvaguardare, implica una serie di riflessioni sul significato di intervento sostenibile. Se il recupero di organismi edilizi pre-moderni, riguarda operazioni in continuità sia con le modalità costruttive del luogo di appartenenza, sia con il reimpiego dei materiali naturali, l’inserimento di nuovi elementi di fabbrica o di sistemi impiantistici, spesso nega questo atteggiamento che mette così in evidenza come sia ancora ampio il campo di indagine. In particolare, si vogliono affrontare tali tematiche in organismi di edilizia minore che caratterizzano molti centri antichi dell’Italia centrale. Questi, caratterizzati da un tessuto urbano compatto, organizzato da una maglia muraria impostata sulla campata tipo, elemento regolatore di tutto il sistema spaziale e distributivo, in occasione di interventi di recupero volti, sia a soddisfare le attuali esigenze, sia a migliorare il comfort ambientale, spesso subiscono l’inserimento incongruo di nuovi elementi (collegamenti verticali, servizi igienici, impianti tecnologici, ecc…. ) che vengono realizzati senza tener conto né dell’impianto spaziale e distributivo di base, né del sistema costruttivo originario, realizzato per rispondere ad una gamma di requisiti inferiore rispetto a quelli attualmente richiesti. A differenza dell’intervento del nuovo il cui progetto può essere, di fatto, concepito nel rispetto dei temi della sostenibilità, l’intervento di recupero è legato ad una serie di circostanze alle quali il progetto sostenibile deve necessariamente confrontarsi, come il miglioramento dei livelli di illuminamento all’interno degli ambienti o l’ottimizzazione della circolazione naturale dell’aria , spesso impedita da sistemi tipologici monoaffaccio o da superfici vetrate molto al di sotto degli standards oggi richiesti. Una serie quindi di problematiche da risolvere nell’ambito della logica strutturale dell’organismo su cui si interviene, nel rispetto dei valori e in continuità con soluzioni progettuali compatibili e sostenibili.

The Sustainable Recovery Intervention

DI GIOVANNI, GIANNI
2004-01-01

Abstract

XXXII IAHS World Congress “ Sustainability of Housing Projects” L’INTERVENTO DI RECUPERO SOSTENIBILE Gianni Di Giovanni Dipartimento di Architettura e Urbanistica – Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di L’Aquila. e-mail : digiovanni@dau.ing.univaq.it Sommario Tra gli interventi legati ai temi della sostenibilità, di notevole interesse risultano le applicazioni indirizzate nel campo del recupero edilizio. In questo ambito, che già da diversi anni è oggetto di ricerche finalizzate alla individuazione di metodologie di intervento compatibili, la volontà di operare secondo gli assunti dettati dalla bioarchitettura o del costruire sostenibile, apre diverse strade dirette verso la definizione di nuove metodologie. In prima analisi, operare su un edificio esistente caratterizzato da un proprio sistema tipologico e costruttivo, nonché dal proprio apparato di valori storico-architettonici, ambientali ecc… da salvaguardare, implica una serie di riflessioni sul significato di intervento sostenibile. Se il recupero di organismi edilizi pre-moderni, riguarda operazioni in continuità sia con le modalità costruttive del luogo di appartenenza, sia con il reimpiego dei materiali naturali, l’inserimento di nuovi elementi di fabbrica o di sistemi impiantistici, spesso nega questo atteggiamento che mette così in evidenza come sia ancora ampio il campo di indagine. In particolare, si vogliono affrontare tali tematiche in organismi di edilizia minore che caratterizzano molti centri antichi dell’Italia centrale. Questi, caratterizzati da un tessuto urbano compatto, organizzato da una maglia muraria impostata sulla campata tipo, elemento regolatore di tutto il sistema spaziale e distributivo, in occasione di interventi di recupero volti, sia a soddisfare le attuali esigenze, sia a migliorare il comfort ambientale, spesso subiscono l’inserimento incongruo di nuovi elementi (collegamenti verticali, servizi igienici, impianti tecnologici, ecc…. ) che vengono realizzati senza tener conto né dell’impianto spaziale e distributivo di base, né del sistema costruttivo originario, realizzato per rispondere ad una gamma di requisiti inferiore rispetto a quelli attualmente richiesti. A differenza dell’intervento del nuovo il cui progetto può essere, di fatto, concepito nel rispetto dei temi della sostenibilità, l’intervento di recupero è legato ad una serie di circostanze alle quali il progetto sostenibile deve necessariamente confrontarsi, come il miglioramento dei livelli di illuminamento all’interno degli ambienti o l’ottimizzazione della circolazione naturale dell’aria , spesso impedita da sistemi tipologici monoaffaccio o da superfici vetrate molto al di sotto degli standards oggi richiesti. Una serie quindi di problematiche da risolvere nell’ambito della logica strutturale dell’organismo su cui si interviene, nel rispetto dei valori e in continuità con soluzioni progettuali compatibili e sostenibili.
2004
88-8443-070-4
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